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Valchiusella

Per un weekend di tranquillità a stretto contatto con la natura, optiamo per la verdissima Valchiusella, che deve il nome al fiume Chiusella che la percorre.

Durata: 18/07/2003 - 20/07/2003 (2 gg.)

Equipaggio: Bambini

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Pubblicazione: 31/07/2003


Una spiaggia in montagnaSi tratta di una meta poco famosa, adattissima per un weekend, soprattutto se si è alla ricerca di tranquillità, natura, passeggiate, relax. 
Conviene uscire al casello di Ivrea della A5, prendere per qualche chilometro in direzione ovest verso Rivarolo - Castellamonte, lungo la scorrevole strada detta 'Pedemontana', e poi, al bivio segnalato, svoltare a destra, iniziando una salita tutto sommato dolce e progressiva.
Il manto stradale è ottimo, la larghezza della carreggiata ricorda che siamo in montagna, le curve ci sono ma fattibili con veicoli di medie dimensioni.
La valle è punteggiata da vari paesini, molti dei quali si prestano per una sosta, una passeggiata, un acquisto di prodotti locali.
​Per chi lo gradisse, ci sono almeno un paio di tratti del Chiusella nei quali è possibile bagnarsi o comunque distendersi al sole su dei grandi massi. I punti sosta sono facilmente intuibili per la presenza di auto parcheggiate a bordo strada (dove il camper può fare fatica a trovare spazi adeguati).
Lasciato il veicolo, si scende, a seconda dei punti, per alcuni minuti sulla sinistra della strada. Dopodiché, guidati dalle voci dei bagnanti, ci si trova in un litorale assolutamente naturale, che può anche cambiare in funzione della portata d'acqua.
Quando ci siamo stati noi, il livello idrico era molto b
Qualche ansa del torrente, dall'acqua limpida e frescaasso. Ciononostante, alcuni ardimentosi ci cimentavano in spericolati tuffi nelle guie, come qui vengono chiamate le anse del torrente che consentono anche di  bracciata.

L'acqua, forse perché poca, o forse per il gran caldo estivo, ha una temperatura assolutamente gradevole, e sembra smentire la sua vera origine alpina. 
Riprendendo la salita, al bivio tra Brosso - un ameno paesino, spesso animato da iniziative turistico-folcloristiche e con una splendida vista sul Canavese - e Traversella, optiamo per quest'ultima.
La valle sembra allargarsi (ma la strada no... ), e superiamo qualche altro nucleo abitato, Vico, Drusacco, fino a raggiungere Traversella, il centro forse più importante della valle.
Attenzione ad un passaggio davvero critico, quando vi sembrerà che la strada sia sbarrata da una Chiesa. In realtà all'ultimo momento viene circumnavigata con una doppia curva molto stretta, fattibile ai bus e quindi anche ai camper.

Una tranquilla sosta nel verde, con il campanile di Traversella sullo sfondo

Giunti nel comune di Traversella, gli spazi non abbondano, ma prendendo la direzione delle 'Miniere', a destra prima del paese, ben segnalata, si trovano alcuni spazi nei quali la sosta è possibile.
Fortunatamente non ci troviamo proprio sotto alle campane che scandiscono le ore dalla 6:00 alle 23:00, e questo è molto importante, in special modo per i riposini diurni.
Da questa posizione strategica è possibile:
1) raggiungere in poco tempo il paese, percorrendo un gradevole sentiero ben segnalato e curato, in parte ombreggiato e quasi pianeggiante;
2) dedicare un po' di tempo alla visita del comprensorio minerario, alla scoperta dei diversi reperti dell'era estrattiva che hanno caratterizzato la vita di questa zona;
3) fare escursioni nella vallata.
 
Le miniere sono state attive per decenni, e sarebbero ancora produttive, ma per ragioni di costi, si è reso necessario ricorrere a minerali di altra provenienza a costi più bassi.
Grazie alle iniziative del Comune di Traversella e all'impegno di alcuni volontari è possibile accedere ai 5 livelli del geoparco (chiuso da ottobre a maggio), che si inoltrano all'interno della montagna per un totale di 80 km. Il lavoro di scavo ha
impegnato numerose squadre di minatori  (in gran parte bergamaschi e sardi, che oggi hanno lasciato la valle): ogni turno lavorava faticosamente per guadagnare un metro di roccia. Sono visibili gli strumenti usati all'epoca delle estrazioni, dai montacarichi ai vagoncini, dalle lampade all'acetilene al centro di controllo.
Per entrare, è opportuno essere adeguatamente vestiti, in quanto la temperatura è di 13° costanti, tutto l'anno: e quando fuori ce ne sono 30° o più, sembrano proprio pochi...
All'esterno, non visitabile per ora, ma è a piano il suo recupero proprio a fini divulgativo-turistici, è intatto il complesso di edifici e macchinari che ricevevano il materiale estratto, lo veicolavano verso il magazzino ne quale veniva triturato, separato per attrazione (trattandosi di minerale ferroso), e poi instradato per il trasporto a valle, dove avvenivano le lavorazioni successive.
Portentoso l'edificio della pressa, che per non trasmettere all'esterno le tremende vibrazioni generate nel triturare il materiale estratto, consta di due strutture in cemento armato, una incapsulata nell'altra, prive di contato reciproco, contenendo così all'interno della più piccola sforzi e temor
minerali estratti, campioni dei quali sono visibili ed acquistabili, in orario di apertura, presso la miniera visitabile, comprendevano numerose varietà (pirite, calcite, dolomite ed altri), tra le quali, curiosità, un minerale rivelatosi così raro nel mondo da essere 
denominato 'traversellite'.
Interessante sapere come la miniera era in un certo senso autonoma, dal momento che produceva al suo interno tutto quanto serviva al suo funzionamento: tutti i mestieri vi erano presenti, e si lavorava come se fosse un mondo a sé.
L'ingresso della parte visitabile della miniera
Sempre dal nostro punto sosta, seguendo la chiara segnaletica, è possibile effettuare diverse escursioni, alla palestra di roccia, al belvedere, ai rifugi, ecc.
Proseguendo invece la salita della vallata lungo l'unica strada, si raggiunge l'ultimo abitato - dall'esplicativo nome di Fondo - dove troviamo ad accoglierci un ardito ponte romano caratterizzato dall'orgoglioso arco a memoria del la potenza a suo tempo raggiunta dall'Impero, nonché l'abilità ingegneristica dei suoi ideatori, che gli ha consentito di resistere a chissà quante piene (a differenza di altre realizzazioni più moderne ma meno longeve).


Infine, un'indicazione anche per chi ama la buona cucina: il rinomato Ristorante dell'Albergo Miniere, in centro a Traversella, lascerà in voi un piacevolissimo ricordo per la sua cucina tipica piemontese (antipasti, polenta concia, brasati, dolci, solo per citare alcune delle leccornie che vi verranno servite), per il servizio curato e molto cordiale, per il prezzo adeguato.


Per concludere, abbiamo segnalato un itinerario insolito, forse 'minore', ma rilassante, istruttivo, appagante sotto molti aspetti: da quello culturale e quello gastronomico.
Ve lo consigliamo!



Le chiare segnalazioni per fruire dei percorsi previstiLa Parrocchiale in centro a Traversella, con il Ristorante Miniere sulla sinistraUn agilissimo furetto beige sorpreso davanti ad una legnaiaUn tratto del sentiero che unisce abitato e miniere