Durata: 11/10/2014 - 12/10/2014 (1 gg.)
Equipaggio: Non specificato
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Pubblicazione: 18/10/2014
Floresta: un angolo di Sicilia tra antichi sapori e sogni
Con i capelli fulvi, il viso lentigginoso e gli occhi azzurri, ci viene incontro nella reception del campeggio, a Floresta in provincia di Messina; saluta in impeccabile idioma siciliano, ma ci tiene a dire che è nato in Romania e si chiama George. Inizia così –per noi- la visita ad uno dei Comuni più belli dei Nebrodi; l’occasione è uno dei quattro weekend proposti dall’Amministrazione comunale nel mese di ottobre all’insegna della riscoperta dei profumi e dei sapori di un territorio che ha una connotazione enogastronomica e naturalistica veramente eccezionale.
Il contesto attorno è di rara bellezza: la strada che sale dolcemente da Randazzo offre, tra i tornanti, squarci paesaggistici notevoli, tra colline e valli s’intravvede controsole la sagoma inconfondibile dell’Etna, nei pascoli cavalli e pecore brucano l’erba, dai boschi e da numerose aree attrezzate si dipartono sentieri e vecchie mulattiere che penetrano nel Parco dei Nebrodi e scavalcano il crinale che separa il versante ionico da quello tirrenico. Dal campeggio, posto all’inizio del paese, a pochi passi dal centro, vediamo l’intero borgo di Floresta ubicato a 1275 metri sul livello del mare.
Ottobre –si sa- per noi siciliani non è un mese autunnale; il sole è ancora quello dei mesi estivi e la temperatura appena mitigata dall’altitudine invita al “plein air”. I camper sono posteggiati nei terrazzamenti del campeggio, l’allegria e il buon umore sono la nota comune di tutti. Condividere valori, idee ed esperienze, cimenta i rapporti e rende più forte l’aggregazione. Alcuni camperisti si scambiano gli auguri per il camper nuovo comprato sfidando la crisi, altri formano gruppi spontanei per vere e proprie incursioni nel regno del gusto ossia negli stand allestiti lungo il Corso Umberto, nelle botteghe e nelle trattorie. L’intero paese si riempie per due giorni consecutivi del vocio festante di tanti camperisti che hanno voglia di divertirsi, di gustare i sapori della tradizione più genuina di Floresta: i formaggi, i latticini, i salumi, le mele, i fagioli a “crucchitto”, il pane e il vino, ma hanno anche tanta voglia di conoscere la cultura del luogo e del territorio attorno. Spesso questa riscoperta inizia dal gusto e dai sapori dei prodotti più tradizionali e poi diventa qualcosa di più intimo e forte, ossia conoscenza dei luoghi e degli uomini che hanno trasformato il territorio adattandolo a nuove esigenze e a nuovi bisogni.
Lungo il Corso Umberto ci raccontano la storia del formaggio che ha reso famoso il paese: la provola, vera regina dei Nebrodi. Le sue origini si perdono nella storia dei tempi e sono intrecciate ai pascoli e alle erbe foraggere di tutto il comprensorio. Le sue antiche tecniche di lavorazione sono state raccolte dall’antropologo siciliano Antonino Uccello e sono scrupolosamente osservate dai “casari” più attenti al mantenimento della tradizione diventata oggi fattore di qualità universalmente riconosciuto: latte intero crudo lavorato con tecniche rigorosamente tradizionali, animali autoctoni allevati nei pascoli locali, attrezzature in legno o in rame, stagionatura in ambienti naturali. Gli stand sono letteralmente assediati: i colori, i profumi, i panini imbottiti con la salsiccia preparata con la carne pregiata dei suini neri, l’odore della salsa da tante ore sul fuoco e della pasta, la ricotta e una infinità di salumi stordiscono i sensi. Deviamo dal Corso alla ricerca di antichi ricami che ancora oggi si tramandano da madre in figlia e in una traversa ci imbattiamo anche in un gruppo musicale che canta storie di amori e tradimenti. A sera rientriamo in campeggio solo dopo una lauta cena a base di prodotti locali, allietata da tanta musica e balli.
Il giorno dopo George ci indica in una cartina alcuni sentieri naturalistici che portano ai monti Castellazzo, Pojummòru (Poggio del Moro), Polverello e Pizzo Inferno, al lago naturale Pisciotto, al Parco dell’Alcantara, a Serra Baratta sopra Floresta. Da qui si possono osservare le isole Eolie, la costa tirrenica sino a Messina, l’Etna, le Rocche dell’Argimusco di Montalbano Elicona nelle quali alcuni studiosi dell’Università di Catania stanno svolgendo suggestive indagini archeologiche ed astronomiche. Insomma a partire da Floresta si aprono molteplici scenari che meritano un lungo soggiorno.
Purtroppo il tempo è tiranno e ci impone di ripartire alla volta di Catania. Quando promettiamo a George di ritornare e gli stringiamo la mano per salutarlo, ci sussurra…”i camper mi fanno sognare… un giorno tornerò in Romania con un camper”.
E’ proprio vero George… noi lo sappiamo da tanti anni ed è per questo motivo che ti auguriamo di realizzare il tuo meraviglioso sogno.