Santa Luzia e Tavira la magica luce dell'Algarve. Un inno di sole, di luce, di vita, lontano dalla massa, la natura profonda dell'Algarve attraverso le semplici cose delle sue persone.
Durata: 01/09/2015 - 01/10/2015 (30 gg.)
Equipaggio: Amici a quattro zampe
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Pubblicazione: 28/10/2015
In nessun'altra regione del Portogallo la luce riesce a riflettere la bellezza del paesaggio come nell'Algarve: sabbia dorata, il mare cristallino, le case imbiancate a calce ricamate dalla buganvillea, le distese di mandorli in fiore.
Qui si possono ammirare i fenicotteri e le cicogne che fanno tappa lungo la rotta migratoria verso sud.
A Santa Luzia ci siamo capitati per puro caso e, al contrario di Faro e di Albufeira, maggiormente conosciute ed affollate dal turismo internazionale, questo piccolo villaggio, per fortuna, non è ancora battuto dal turismo di massa.
Santa Luzia è un piccolo borgo che si affaccia sulle lagune del parco nazionale di Ria Formosa. Qui si è sviluppata una comunità di pescatori specializzata nella pesca ai polpi. Questa prelibatezza viene portata a riva ogni mattina all’alba ed il pescato viene venduto nel mercato del centro.
Durante il giorno, mentre le variopinte barche dei pescatori restano ormeggiate lungo la costa, i piccoli ristoranti che si affacciano sul porto fanno a gara per preparare prelibatezze a base di questo gustosissimo mollusco.
Da Santa Luzia si arriva a Tavira da una pista ciclabile lunga un paio di chilometri che si estende fino a Pedras D’el Rei.
Siamo in pieno Parco Naturale della Ria Formosa, 18.000 ettari di acque calme e protette, celebre per le sue isole dalle spiagge bellissime, il sole splendente, la sua sabbia immacolata. L’unica pecca è la temperatura dell’acqua: l'oceano, coreograficamente fantastico, è perennemente gelido: da pelle d'oca!
Le isole sono collegate alla terraferma da un ponte di barche pedonale, se non avete voglia di camminare, c'è una linea di battelli, oppure ci si può avventurare in un'arcaica tratta ferroviaria in miniatura che un tempo veniva utilizzata dalla comunità dei pescatori di tonni residenti nell'isola della Praia do Barril.
L'antico villaggio fu abbandonato a seguito dell'esaurimento della tonnara; l'economia crollò e il borgo restò deserto fino a quando, con l'insorgere del turismo, le piccole case furono trasformate in caffè ed in accattivanti ristoranti.
A memoria della comunità dei pescatori, oggi sull'isola resta la distesa di ancore arrugginite allineate ordinatamente nella sabbia, celebrata come il “cimitero delle ancore”.
Un'altra eccellenza regionale è la cucina, letteralmente da leccarsi i baffi, pesce appena pescato che profuma di "arziglio", crostacei variegati squisiti e golosi molluschi, ottimo vino e, non ultimo, il rapporto qualità prezzo. Rarità tutte da godere, tutto insaporito dall’innata ospitalità del popolo portoghese.