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Viaggio A Nordkapp 2007

Il diario di bordo di un meraviglioso viaggio verso il Grande Nord affrontato a bordo del nostro camper. Al termine abbiamo aggiunto un resoconto delle spese sostenute.

Pubblicato da gugosprint


Periodo viaggio 20/07/07 il 17/08/07

 


 


 

Viaggio di nozze verso il sole di mezzanotte


 


 


 

Periodo: Dal 20 Luglio al 17 Agosto 2007


 

Partecipanti: Alessandro (pilota) Paola (narratrice) Lady (Yorkshire Terrier) e Clizia (gatta europea)


 

Mezzo: Laika Ecovip 7RG semintegrale del 2001 denominato “Anteo”


 

Km percorsi: 11.156


 

Litri di gasolio: 1.077,31


 


 

Data

20.07.2007

Partenza da:

Cecina (LI)

Arrivo a:

Vipiteno (BZ)

Km percorsi:

576


 

Finalmente ci siamo…è arrivato il giorno tanto atteso! Da qualche anno avevamo progettato questo viaggio ma per realizzarlo abbiamo atteso il nostro matrimonio perché per noi rappresenta la meta ideale del viaggio di nozze. Così è stato.

I giorni afosi che hanno preceduto la partenza li abbiamo trascorsi tra i rispettivi uffici, la preparazione a livello meccanico del camper (controlli di routine molto più approfonditi), carico di vestiario estivo ed invernale, spesa per un esercito (anche se siamo perennemente a dieta!).

In ufficio fino alle 14.00 e poi via…alle ore 15.45 siamo in viaggio per iniziare questa grande avventura a lungo sognata.

Anche oggi è una giornata afosa e il caldo intenso si fa sentire per tutto il viaggio fino a Bolzano.

Alle 23.00 arriviamo a Vipiteno e ci fermiamo per la sosta notturna al parcheggio degli autobus vicino agli impianti della funivia del Monte Cavallo.

Notte tranquilla anche se vicino vi è la ferrovia.


 


 

Data

21.07.2007

Partenza da:

Vipiteno (BZ)

Arrivo a:

Potsdam (D)

Km percorsi:

771


 

Lasciamo alle 08,15 il parcheggio di Vipiteno ma sostiamo a Brennero fino alle 09.00 in attesa dell’apertura del supermercato “Eurospin” in quanto dobbiamo fare un acquisto urgente e improrogabile.

Passata la frontiera facciamo rifornimento di gasolio ed acquistiamo la “vignette” valida 10 giorni, dopodichè ci immettiamo sull’autostrada austriaca ove, dopo Innsbruck, troviamo traffico rallentato e lunghe fermate a causa di lavori per circa 30 km.

Finalmente il traffico diventa scorrevole una volta immessi sull’autostrada tedesca. Il caldo continua anche se più attenuato rispetto a ieri.

Breve sosta per il pranzo presso il parcheggio Aster Moos e alle 14.00 ripartiamo.

Il paesaggio lungo l’autostrada è piuttosto monotono. Verso sera arriviamo in prossimità di Potsdam e decidiamo di fermarci qui per la notte. Putroppo comincia a piovere a dirotto e quindi non possiamo andare a fare una passeggiata per vedere questa città. Ci fermiamo al parcheggio del supermercato Lidl ove trascorriamo una notte tranquilla, seppur sotto una pioggia battente.


 

Data

22.07.2007

Partenza da:

Potsdam (D)

Arrivo a:

Faro (DK)

Km percorsi:

493


 

Sveglia alle 07.45. Piove ancora e così sarà per tutta la giornata odierna. Dopo colazione ci rimettiamo in moto. Destinazione Rostock dove avremmo intenzione di imbarcarci per Gedser.

Arriviamo al Porto di Rostok alle 11.50 e ci rechiamo alla biglietteria ma…amara sorpresa…il ragazzo alla cassa ci spiega che per imbarcarci occorre la prenotazione. I traghetti delle 15.00 e delle 17.00 sono pieni perciò dovremmo attendere la sera. Il giovane ci consiglia di recarci a Puttgarden ove i traghetti partono ogni mezz’ora e non ci sono problemi per l’imbarco. Seguiamo il suo consiglio, di malavoglia perché ci sono altri 220 km circa di distanza!! Del resto..che fare? Sta diluviando…fa freddo…impensabile un giro in zona per ingannare l’attesa….così ci rimettiamo in viaggio.

Il traffico è scorrevole fino a Lubeck dopodichè ricominciano incolonnamenti e lunghe fermate fino a Puttgarden, dove giungiamo alle ore 17,20!!

Dopo un’ulteriore fila ai caselli delle biglietterie finalmente riusciamo ad imbarcarci sul traghetto delle 18,25 (Euro 71,00) e tocchiamo terra danese a Rodby alle ore 19.05. Che giornata!!

Transitando lungo l’autostrada direzione Kobehavn notiamo un gran numero di camper sull’isola di Faro. Sono le 20.00 e ci fermiamo anche noi insieme a loro in questo parcheggio attrezzato, che si trova sulla riva del mare, completo di ufficio informazioni turistiche e ristorante.


 


 

Data

23.07.2007

Partenza da:

Faro (DK)

Arrivo a:

Stockholm (S)

Km percorsi:

766


 

Sveglia alle 07.00, dopo una notte abbastanza tranquilla, e partenza alle 08.15.

La giornata si presenta molto ventosa e fresca con nuvole basse e minacciose. Facciamo rifornimento e alle 10.00 siamo sul Ponte dell’Oresund lungo 19 km (4 dei quali percorsi all’interno di un tunnel). Il pagamento (Euro 68,00) avviene al termine, in Svezia.

Da qui in poi una pioggia fitta, con vento forte, temperatura bassa e banchi di nebbia ci accompagneranno per tutta la giornata.

Il paesaggio, che con il maltempo si riveste di una patina malinconica, è bucolico: vasti boschi di conifere che si alternano ai campi coltivati, pecore e mucche al pascolo, cavalli all’interno di recinti in legno, casette pittoresche dipinte in rosso o colori pastello. Il tutto offre una sensazione di armonia e serenità.

Purtroppo..vuoi per il brutto tempo..vuoi per il lungo viaggio che non consente troppe soste intermedie…non abbiamo potuto godere, come avremmo voluto, questo paesaggio così ameno, scorgendolo solo in transito dall’autostrada. Speriamo che nei prossimi giorni possiamo ammirare ed assaporare a pieno le bellezze locali.

L’arrivo a Stockholm non è stato dei migliori. Il tomtom ha cominciato a fare i capricci ma, per fortuna, le notizie raccolte qua e là tra esperienze di chi ci ha preceduto ci hanno permesso di rintracciare “abbastanza” agevolmente l’isola di Langholmen ma….

Giunti all’ingresso dell’area attrezzata (che peraltro suscita una pessima impressione!) l’addetto ci informa che questa è al completo. Gli chiediamo se è possibile rimediare un posticino anche fuori, in qualsiasi luogo, dopo quasi 800 km di viaggio siamo stanchi e non sappiamo dove cercare. Lui..impietoso..dice di cercare un campeggio ma non sa indicarci dove si trovi né ci fornisce informazioni su parcheggi idonei alla sosta. Rimettiamo in moto il nostro Anteo e ci addentriamo tra le vie di Stockholm alla ricerca di un parcheggio con esito negativo. Tutti quelli che troviamo sono provvisti di cartello che indica il divieto di sosta nelle ore notturne. Nel girare la città ci troviamo di nuovo all’ingresso dell’area attrezzata di Langholmen. Decidiamo di riprovarci..magari nel frattempo si è liberato un posto..

Il tipo all’ingresso non c’è e noi entriamo trovando subito posto. Notiamo che ve ne sono anche altri liberi.

Sollevati.. ci sistemiamo ed andiamo ad informarlo della nostra collocazione. Il tipo si adira e dice che tutti i posti sono occupati da altri equipaggi che sono andati con i loro mezzi a fare un giro in città!! Ci sembra un po’ assurdo! Comunque nei pressi troviamo altri equipaggi italiani a cui il tipo ha detto che l’area è al completo. Come loro ci sistemiamo nel parcheggio a pagamento adiacente all’area attrezzata. Si trova proprio sotto il cavalcavia e sinceramente non ci piace l’idea di dormire sotto il ponte ma non abbiamo scelta. La stanchezza ha il sopravvento e decidiamo di fermarci e trascorrere qui la notte. Domani mattina ci recheremo di buon’ora a visitare la città dopodichè ci rimetteremo in marcia: il grande Nord ci aspetta! Solo un dubbio ci assale: non è che il tipo dell’area attrezzata ce l’ha con gli italiani?


 


 


 

Data

24.07.2007

Partenza da:

Stockholm (S)

Arrivo a:

Tonnebro (S)

Km percorsi:

228


 

Sveglia presto e ci incamminiamo alla scoperta di Stockholm. La prima impressione che abbiamo ricevuto da questa città è che sia un paradiso per i ciclisti e per i pedoni, con le sue piste ciclabili e strade pedonali molto utilizzate anche per praticare jogging.

La continua minaccia di pioggia ci ha impedito di prendere le bici e abbiamo visitato a piedi la città. Da Langholmen, l’isola su cui è ubicata l’area attrezzata, ci siamo incamminati lungo il molo del canale a cui sono attraccate numerose imbarcazioni adibite ad abitazioni, alberghi e ristoranti.

Prima tappa è stata Gamla Stan “la città vecchia” in particolare le sue due vie principali Osterlanggatan e Vasterlanggatan. Il Palazzo Reale, ove alle ore 12.00 abbiamo assistito al Cambio della Guardia. Da notare: non appena la banda musicale ha attaccato a suonare ha iniziato a piovere. La nostra idea di salire su una colonna per effettuare le riprese dall’alto si è rivelata infelice in quanto le persone in basso hanno aperto gli ombrelli ai primi schizzi coprendoci totalmente la visuale. A ciò si aggiunga Lady che mal sopporta il rullìo dei tamburi ed ha iniziato ad abbaiare. Ritenendo la nostra presenza inutile, perché non si vedeva niente, e molesta per gli altri (in considerazione del rumore provocato dalle continue abbaiate di Lady) abbiamo deciso di continuare la nostra passeggiata tra le vie della capitale.

Una cosa negativa che abbiamo riscontrato è che se hai un cane sei tagliato fuori da tutto. Non sono ammessi infatti in nessun luogo e quindi una sola giornata ci è bastata per la visita.

Dopo essere tornati al parcheggio ed effettuato il carico di acqua siamo partiti in direzione di Uppsala. Città affascinante, vivace, giovane, animata e ordinata. Si riconosce da lontano e si intravede, percorrendo la E24, grazie ai profili del castello e della Cattedrale. E’ il centro ecclesiastico della Svezia e centro culturale dotato della più antica Università scandinava.

Abbiamo lasciato il camper al parcheggio a pagamento lungo il canale (10 SEK per un’ora) e ci siamo incamminati sulla pista pedonale fino al centro ove è ubicata la Cattedrale con le sue guglie che si stagliano contro il cielo e il Castello che domina dalla cima di un’altura. I ponti sul canale sono abbelliti da composizioni floreali che ornano anche la zona pedonale. Persino le panchine sono sormontate da archi composti da fiori variopinti con doviziosa cura dei particolari.

Ci è dispiaciuto lasciare Uppsala tanto presto, ci sarebbe piaciuto vederla anche “by night” ma la strada da percorrere è ancora tanta e non possiamo concedere troppo tempo alle soste.

Grazie alla lettura dei diari di alcuni camperisti ci siamo fermati al parcheggio “Tonnebro” per trascorrere la notte. Questo luogo, peraltro molto frequentato da camper e roulotte, si trova sulla riva di un lago circondato da boschi di abeti profumati e piante di mirtillo. Sulle spiaggette oziano germani e gabbiani per niente disturbati dalla presenza dell’uomo.

Il luogo è incantevole e silenzioso e si fa fatica a pensare che si trova nel parcheggio di una stazione di servizio autostradale!

Dopo una passeggiata nel bosco siamo tornati al camper e abbiamo preparato una pizza.

Alle 23.30, nel chiudere gli oscuranti, abbiamo notato che il cielo non era ancora del tutto scuro.


 


 


 

Data

25.07.2007

Partenza da:

Tonnebro (S)

Arrivo a:

Kallviken (S)

Km percorsi:

508


 

Notte tranquilla. Alle 02,40 abbiamo fotografato un’aurora spettacolare sul lago.

Alle 08.00 sveglia e, dopo una passeggiata nel bosco lungo lo specchio d’acqua, alle 09,30 siamo partiti. Anche oggi giornata di trasferimento, sarebbe nostra intenzione raggiungere Umea.

Alle 12,40 percorrendo la E4 abbiamo fatto sosta ad Harnosand. Qui siamo scesi a fare una passeggiata in città con la sua piazza centrale, al momento occupata da un mercato, e la zona pedonale molto animata e abbellita da composizioni floreale ovunque, dalle panchine ai lampioni. Per la sosta abbiamo usufruito del parcheggio per roulotte ubicato davanti al McDonald’s, separato dal centro soltanto da un ponte che attraversa il fiordo.

Non resistendo alla tentazione di assaggiare qualche dolcetto locale e necessitando di acquistare la frutta, ci siamo recati alla COOP ove abbiamo fatto un po’ di spesa di yogurt, mele e qualche dolcino. Il supermercato era fornitissimo di ogni genere di mercanzia, anche se non vi era molta scelta per quanto riguarda frutta e verdura.

Dopo aver rifornito anche il nostro Anteo di gasolio ci siamo rimessi in marcia.

Pasto frugale consumato nel parcheggio di Tjarned, lungo la E4, e poi via di nuovo fino ad Umea ove, dopo quasi quattro giorni di pioggia e nuvoloni, il sole ha finalmente fatto la sua comparsa accompagnandoci dalle 17,30 fino al tramonto.

Certo che questo paesaggio illuminato dal sole assume un altro aspetto…

Le basse colline ricoperte di boschi di abeti e betulle alternate ai campi coltivati interrotti da grosse pietre levigate da antichi ghiacciai e ricoperte di muschi e licheni…. Laghi, corsi d’acqua e vaste insenature marine…. Le casette in legno di colore rosso con le finestre bianche circondate da ampi giardini fioriti. I recinti con i cavalli, le mucche e le pecore gonfie di lana…i falchi, i gabbiani, le gazze, i corvi e le rondini…

Tutto ciò lo abbiamo scorto soltanto transitando lungo l’autostrada e non rende certo giustizia ad un Paese senz’altro favoloso dal punto di vista paesaggistico e ricco di tradizioni culturali. Credo che dobbiamo allo Svezia un viaggio interamente dedicato.

Alle 19.00, seguendo i consigli di altri camperisti, siamo giunti a Kallviken. Luogo incantevole in un’insenatura marine con acque placide e tranquille…il silenzio rotto soltanto dai gridi acuti dei gabbiani e delle rondini...una moltitudine di fiori variopinti...i moli in legno… le casette rosse...il tutto circondato dagli abeti…la pace e la tranquillità hanno qui la loro dimora…

Un po’ di rumore all’inizio lo abbiamo portato noi con Lady che abbaiava euforica per festeggiare il termine della tappa odierna. Dopo pochi minuti tutto e di nuovo sprofondato nel silenzio e noi, dopo aver scattato non so quante foto ed effettuato videoriprese per immortalare questo luogo così speciale, siamo rientrati per la cena.

Dopo, sfidando le zanzare e e moscerini, ci siamo seduti sul molo immerso nel silenzio da dove abbiamo assistito al tramonto in compagnia dei gabbiani.

Sono le 22,20 e il sole è appena andato giù, l’orizzonte è ancora illuminato di rosa e il cielo sopra di noi è tutto chiaro. Riusciremo a dormire? Chissà…. Intanto sullo specchio d’acqua marina antistante il camper sono arrivati alcuni giovani che hanno iniziato a fare sci nautico. Sembrano le 19.00 ma sono quasi le 23.00!!

Anche Lady qui ha trovato un amichetto, si chiama Rasmus, con il quale si è divertita a giocare e a rincorrersi sul prato. Clizia invece si è divertita ad osservare un suo simile, del suo stesso colore bianco e nero, dal finestrino del camper.

Intanto sono giunti altri tre equipaggi, uno svedese e due belgi appassionati di birdwatching.


 


 


 

Data

26.07.2007

Partenza da:

Kallviken (S)

Arrivo a:

Napapijri (F)

Km percorsi:

452


 

Sveglia alle 08.00. I soli rumori che siamo riusciti a percepire sono le urla dei gabbiani. Tutto è ancora immerso nel silenzio…che pace!! Usciamo per le ultime foto…questo è uno di quei luoghi il cui ricordo rimarrà impresso per sempre…

A malincuore rimettiamo in moto e, alle 09,50, via…il viaggio continua…

Il pensiero di questo luogo ameno, così fuori dal mondo ci accompagnerà per tutta la giornata e ci aiuterà a rilassarci nei momenti più critici del viaggio. Speriamo di trovarne altri così!

La giornata si preannuncia contrassegnata dal bel tempo, un po’ di sole e temperatura gradevole.

Alle 12.30 raggiungiamo Lulea e decidiamo di effettuare una visita a Gammelstad, la città antica che si trova nel sito originario di Lulea. Oggi è il più grande “villaggio parrocchiale” della Svezia ed è stato edificato 450 anni fa. E’ iscritto dal 1996 nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO e vale assolutamente la visita. Sistemiamo il camper nel parcheggio sterrato indicato dai cartelli e notiamo che potrebbe prestarsi alla sosta notturna. Non entriamo nella chiesa perché c’è un funerale e non ci sembra opportuno.

Intanto comincia a far caldo e tornati al camper ci facciamo un bel piatto di pasta al pomodoro e basilico.

Alle 14,20 ripartiamo…destinazione Rovaniemi.

A Karuna avvistiamo le prime renne. Alle 15.55 varchiamo il confine ad Haparanda e siamo in Finlandia.

Percorsi pochi km vediamo all’orizzonte un cielo nero che non promette niente di buono e infatti… percorsi una ventina di km ci accoglie un violento nubifragio….stavamo in pensiero…figuriamoci se potevamo stare un giorno senza pioggia!

Il paesaggio in questa parte della Finlandia non differisce molto da quello svedese: boschi di abeti e betulle…fiori variopinti..ma i centri abitati sono sempre meno frequenti. La lingua è totalmente incomprensibile. In Svezia ce la siamo cavata abbastanza bene perchè, conoscendo l’inglese e il tedesco, si riesce a un po’ a capire lo svedese nella forma scritta, essendo dello stesso ceppo linguistico germanico. Tutt’altra cosa è invece la lingua finlandese. Non si riesce neanche con l’immaginazione più fantasiosa a dare un significato a quelle strane e complicate parole. Speriamo che gli abitanti parlino inglese altrimenti sarà dura!

Come previsto, con il nostro tomtom c’è sempre da aspettarselo, ci siamo persi tra le vie di Rovaniemi. Era nostra intenzione raggiungere il centro cittadino, precisamente la zona pedonale ove è ubicata una webcam (la famiglia stava aspettando al pc per vederci dall’Italia) ma, dopo giri e rigiri, abbiamo capito che in lingua finlandese il “centro” è indicato con la parola “keskusta”. Comunque in Finlandia sono avri di segnaletica stradale.

Dopo un’ora di tentativi per trovare il parcheggio vi abbiamo rinunciato decidendo di raggiungere Napapijri. Peggio ancora!! Non esistono segnali che lo indicano così abbiamo seguito parallelamente la pista ciclabile, unico indizio, che ci ha finalmente condotto dopo 8 km al parcheggio del Circolo Polare Artico.

Foto di rito al cartello di Napapijri e acquisto delle magliette con la renna, oltre al certificato di passaggio al Circolo.

Abbiamo fatto una passeggiata al Santa Claus Village, chiuso a quell’ora, e ci siamo lasciati ammirare online dalla famiglia in Italia davanti alla webcam sulla linea del Circolo Polare Artico dal sito www.santaclaus.fi/webcam

Adesso sono quasi le 24.00 ma il cielo, seppur nuvoloso, è ancora chiaro. E’ strano andare a letto con queste condizioni di luce. Intanto gli scoiattoli, abituati all’uomo, saltellano davanti al camper facendo impazzire Clizia che ha trascorso parte della notte a borbottare miagolii.


 


 

Data

27.07.2007

Partenza da:

Napapijri (F)

Arrivo a:

Kalak (N)

Km percorsi:

641


 

Notte tranquilla. Si scrivono le cartoline che giungeranno a destinazione il prossimo Natale e alle 10.00 (+1) partiamo.

La temperatura è gradevole, il termometro del Village segna 21° con un sole che ogni tanto fa capolino tra le nubi. Trascorrono solo pochi km ed ecco che troviamo i nostri nuvoloni neri fantozziani che ci promettono la solita annaffiata quotidiana.

La strada che percorriamo è deserta ad eccezione di qualche raro camper proveniente dalla direzione opposta. Costeggiamo innumerevoli laghi e laghetti, boschi di conifere e betulle, tantissimi fiori colorati, mentre le abitazioni si fanno sempre più rade. Il ricco sottobosco è costituito principalmente da erica e mirtillo. I piccoli pagliai caratteristici si incontrano sempre più raramente. Nel bosco intravediamo numerosi sentieri e ci assale una voglia irresistibile di fare una passeggiata.

Abbiamo percorso circa 100 km da Napapijri ed ecco, come annunciato, la pioggia!!

Intanto, dopo 184 km, incontriamo una renna e ci fermiamo, considerato che la strada è deserta, per fotografarla. Questa non appena ci vede avvicinarci si da a precipitosa fuga.

La temperatura è scesa notevolmente e dobbiamo indossare il maglione.

Riprendiamo il viaggio ed incontriamo un automobilista che ci fa cenni con i fanali. Il primo pensiero è stato la presenza di un autovelox o ad un posto di controllo invece….si tratta di una renna ferma sulla carreggiata. Tentiamo di avvicinarla ma anche questa fugge impedendoci di fotografarla.

All’ora di pranzo ci fermiamo per un panino in un ‘area pic nic a Vuotso definita la porta della Terra dei Sami, “Saamen-Portti” (Vuohccu-Sami Poarta). Nell’adiacente boschetto vediamo un’abbondante presenza di mirtilli ma non osiamo addentrarci per coglierli perché il luogo è pieno di mosche piccole e insidiose che ci costringono a pranzare chiusi dentro il camper. Un paradiso per Clizia che ci allieta con i suoi miagolii di battaglia nell’intento di acchiappare le mosche al di là del vetro. Alle 15.10 ripartiamo.

Da qui in poi gli incontri con le renne diventano frequenti. A circa 60 km da Ivalo quattro renne ci aprono la via procedendo avanti a noi sulla strada per qualche centinaio di metri. Ci divertiamo a seguirle osservando la loro buffa camminata e le riprendiamo con la videocamera. Procediam guardinghi e a velocità moderata perché gli incontri con le renne si vanno facendo sempre più frequenti. L’attenzione è massima perché sbucano all’improvviso e non vogliamo correre il rischio di investirne una. Abbiamo visto anche un cucciolotto con i genitori. Notiamo che la carreggiata è piena di segni di frenata…chissà perché!!

Siamo giunti a pochi km da Ivalo e incontrare abitazioni sta diventando un evento ormai raro. Anche gli alberi si stanno diradando ed il sottobosco appare come un folto tappeto verde. La temperatura è di nuovo alzata e nei pressi di Ivalo il termomentro segna 21°, il cielo è coperto ma ha smesso di piovere.

Alle 17,30 arriviamo ad Inari con un timido sole che va e viene tra le nuvole regalandoci colori spettacolari e riflessi da sogno sugli innumerevoli specchi d’acqua che incontriamo sul nostro cammino. Pensiamo che sia troppo presto per fermarci e proseguiamo sulla E75 in direzione di Utsjoki.

Ammaliati da questo paesaggio così selvaggio e incontaminato non resistiamo ad effettuare alcune soste per immortalarlo. Cerchiamo di immaginarlo nei mesi invernali quando la neve e il ghiaccio lo ammantano e quando il buoi e il silenzio regnano sovrani.

Troviamo le indicazioni per Nordkapp –343 ma proseguiamo perché vogliamo prima raggiungere Gamvick.

Percorriamo la strada che da Inari conduce ad Utsioki in quasi totale solitudine ad eccezione delle renne e di rarissimi camper.

Immersi in una natura da sogno anche i boschi vanno diradandosi cedendo il posto alla tundra e a una moltitudine di crateri occupati da specchi d’acqua su cui nuotano germani ed altri uccelli acquatici.

Alle 18,30 (+1 in Finlandia) passiamo il confine ed entriamo in Norvegia ad Utsjoki. Ad attenderci al di là del ponte troviamo una renna con le corna di proporzioni gigantesche.

La strada è stretta e sconnessa. Imbocchiamo la E6 direzione Kirkenes.

La vegetazione è composta prevalentemente da betulla a basso fusto e il paesaggio è più ondulato caratterizzato da bassi rilievi. La strada costeggia il fiume Tana dal cui letto si ergono isolotti fluviali sabbiosi. Qua e là si incontrano fattorie e deliziose casette in legno. Sirma è il primo centro abitato che incontriamo in terra norvegese, costitutito da una decina di case, una scuola e una chiesa.

La strada continua a correre lungo il fiume Tana ove, nei punti ove la corrente è più forte, si trovano pescatori con indosso stivaloni. Comunque, passata la frontiera, il paesaggio si presenta completamente diverso e personalmente riteniamo non migliore.

Facciamo una breve sosta a Tana Bru, ove giungiamo alle 19.30, per fare rifornimento e un prelievo al Bancomat (minibank) di valuta locale, i NOK.

Ripartiamo in direzione Ifjord e vediamo il nostro primo fiordo norvegese. Peccato che la foschia ci impedisca una visione chiara e panoramica.

Giungiamo sull’Ifjordfjellet, a 370 mt. S.l.m., ed entriamo nel Nordkyn, la regione europea più settentrionale. Il paesaggio è spettrale, i pochi arbusti presenti sono bassi e spogli. Domina incontrastata la tundra tra le sporgenze rocciose. Qui troviamo tre campers e una roulotte in sosta.

Passato l’ Ifjordfjellet scompaiono anche gli arbusti. Qua e là si intravedono piccoli nevai. La segnaletica ci avverte del pericolo di frane. Lo scenario è di quelli che incute timore…la strada sconnessa e deserta ammantata da una densa foschia che contribuisce a renderlo quasi irreale e affascinante. Scolliniamo e ci troviamo davanti ad un immenso altopiano ondulato e punteggiato da specchi d’acqua di varie dimensioni.

Qui si osserva la natura al suo stato primitivo e selvaggio.

Abbiamo impiegato due ore per percorrere gli 87 km da Tana Bru a Ifjiord (dove arriviamo alle 21.30) e per giunta, tanto per cambiare, si è messo a piovere. Continuiamo in direzione Mehamn.

Passato Lebesby lo scenario che si presenta ai nostri occhi è di quelli mozzafiato…vaste insenature, rocce scure che si riflettono sul mare e il forte profumo di questo che unito a quello dell’erica ti inebria facendoti pensare che quello è il luogo ove desideri essere in questo momento.

La strada continua sconnessa, da un lato la ripida parete di roccia, dall’altro il mare, nel mezzo…sulla sottile striscia di asfalto…soltanto noi…

Intanto continua a piovere e la foschia si addensa. Dopo Bekkarfjord la strada diventa stretta e sterrata.

Le condizioni meteorologiche avverse, pioggia a dirotto e scarsa visibilità oltre al fondo stradale sconnesso ci impediscono di continuare e torniamo indietro fino a Kalak ove ci fermiamo sulla riva del mare (70°36’) in totale solitudine in mezzo alla tundra e alle renne.

Sebbene stia ancora piovendo l’orizzonte è sgombro da nubi e assistiamo per la prima volta allo spettacolo del sole di mezzanotte.


 


 


 

Data

28.07.2007

Partenza da:

Kalak (N)

Arrivo a:

Nordkapp (N)

Km percorsi:

335


 

Dopo una notte trascorsa nel massimo della tranquillità, facciamo qualche foto, ci divertiamo ad osservare una renna solitaria, forse incuriosita dal camper, e alle 10.30 partiamo.

Transitiamo da Ifjord, Friarfjord e Landersfjord ove ci fermiamo per cucinare la pasta con aglio, olio e peperoncino.

A Lakselv facciamo rifornimento di gasolio e carico di acqua. Qui incontriamo un equipaggio di Pisa che poi ritroveremo a Nordkapp.

Dopo altri km di paesaggi da cartolina che ci hanno costretti a frequenti soste per fare foto, eccoci giunti al tunnel per l’isola di Mageroya. La Meta si avvicina.

Al termine del tunnel lo scenario che si presenta è fantastico…surreale…vasti altopiani brulli, crateri colmi di acqua, coste a picco sul mare, vaste insenature profonde.

Ci assale una emozione profonda al pensiero che siamo alla fine del continente europeo.

Ci siamo goduti ogni km che ci separava dal nostro obiettivo e finalmente eccolo…

Arriviamo al casello…compiamo l’ultima formalità e….ci siamo…..

Lentamente ci avviamo al parcheggio…ci assaporiamo ogni momento…fa freddo quindi indossiamo la felpa…prendiamo la fotocamera…guinzaglio a Lady…scendiamo…ci dirigiamo con passo lento a toccare l’agognata Meta….uno dei sogni della vita che si è realizzato….il viaggio di nozze a Capo Nord…adesso siamo qui…

Dopo otto giorni di viaggio, circa 4800 km percorsi, e tanta pioggia….Nordkapp ci regala lo spettacolo del sole di mezzanotte. Ebbene si…il sole che in questi giorni non si è fatto quasi mai vedere…eccolo qui che stanotte si mostra in tutto il suo splendore…..

Trascorriamo questa notte magica….una bottiglia di “Ferrari”, caviale…. ed ecco l’apoteosi del nostro Viaggio di Nozze.


 


 

Data

29.07.2007

Partenza da:

Nordkapp (N)

Arrivo a:

Nordkapp (N)

Km percorsi:

0


 

Dopo gli eccessi notturni ad ammirare il sole rosso e il cielo dorato, questa mattina abbiamo deciso di restare a Nordkapp.

Questa era la nostra Meta ed un giorno di meritato riposo desideriamo trascorrerlo qui.

Il tempo ci premia regalandoci un sole stupendo per tutta la giornata con temperatura gradevole.

Impegnamo questo giorno a passeggiare per scoprire ogni angolo di questa parte del mondo. Immersi in un silenzio surreale, accompagnati via via da qualche renna e da qualche volatile più audace di cui ci siamo proposti di individuare la specie.

Ci siamo fotografati al mappamondo, abbiamo visitato tranquillamente il Centro, assistito alla proiezione del filmato e siamo rimasti affascinati dalla intimità della Cappella dedicata a San Giovanni oltre al locale ricavato all’interno della grotta.

Ci siamo poi semplicemente seduti davanti al camper ad ammirare lo spettacolo del paesaggio dell’altopiano che si presentava a noi frammentandosi in profonde insenature marine.

La giornata è terminata con mezz’ora di jogging lungo la strada nel corso della quale ho avuto incontri ravvicinati con le renne ed altri strani uccelli per niente intimoriti anzi incuriositi.

Una bella doccia, una pizza preparata dentro il camper e via…siamo pronti ad assistere anche stasera…per l’ultima volta…al sole di mezzanotte…il cielo è chiaro…senza nuvole…lo spettacolo è assicurato.


 


 

Data

30.07.2007

Partenza da:

Nordkapp (N)

Arrivo a:

Oksfjordhamn (N)

Km percorsi:

383


 

Dopo un’altra notte tranquilla…ci siamo…è giunto il momento di salutare questa Meta…questo luogo a lungo sognato. Un sole caldo pare invitarci a rimanere ancora a godere di questo luogo ma la strada da percorrere è molta e, a malincuore, alle 09.50 accendiamo il motore e…sigh…diciamo arrivederci a Nordkapp. Si…un arrivederci…non un addio…perché chissà…magari un giorno può capitare di nuovo…comunque lo salutiamo con questa speranza.

La strada del ritorno la affrontiamo con un po’ di tristezza…Nordkapp ci manca già…con i suoi silenzi, i suoi profumi, la maestà dei suoi paesaggi, l’incanto e la magia del sole di mezzanotte visto attraverso la sfera trasparente…..

Guardiamo avanti…. Intanto il sole ci accompagna lungo il tragitto verso Alta mostrandoci paesaggi da cartolina: i fiordi, le case color pastello, i pescherecci, le isole, i laghetti e …ritroviamo gli alberi… le nubi che si specchiano sul mare calmo e placido. Facciamo tante soste per le foto.

All’uscita di un tunnel incontriamo un “gregge” di renne che paralizzano la circolazione stradale. Come gli altri automobilisti ci attacchiamo ai clacson e loro, molto tranquillamente, escono fermandosi sul ciglio della strada.

Ci fermiamo dopo Russenes per il pranzo e, approfittando dei tavoli da picnic che ci fanno da scaletta, attacchiamo al camper gli adesivi della renna, testimonianza del nostro arrivo a Nordkapp.

Ad Alta, dove siamo giunti alle 17.00 circa, siamo andati alla Coop per acquistare qualche prodotto locale (pochissimi perché i prezzi non sono affatto convenienti), dopodichè abbiamo fatto rifornimento di gasolio e di acqua all’adiacente area di servizio “Statoil”. Decidiamo di recarci al museo per visitare il sito delle incisioni rupestri, che si snoda lungo un percorso esterno, ma al nostro ingresso si scatena un forte temporale improvviso che ci ha fatto desistere. Attendiamo un po’ a bordo del camper ma, visto che non si decide a smettere, non vogliamo perdere ulteriore tempo e ci rimettiamo in marcia verso Tromso.

Attraversiamo insenature da favola lungo l’Altafjord e, dopo 383 km da Nordkapp, giungiamo a Oksfjordhamn ove ci fermiamo per la notte su un prato proprio sulla riva del mare in compagnia di due roulottes norvegesi.

Anche qui il paesaggio è favoloso, il silenzio rotto soltanto dai gabbiani e dai cormorani. Sulla riva di un mare spettacolare ci apprestiamo ad assistere ai colori del cielo nel corso di questo lungo crepuscolo subito seguito dall’aurora. Facciamo rientro nel mezzo a causa delle zanzare. Per la verità non ne abbiamo incontrate molte in questo viaggio.

Ceniamo con uova “polari” (polar eggs) dal guscio bianchissimo e “potetsalat”.

Sono le 23.30 e nonostante le poche nubi del cielo siano scarlatte e le montagne, a tratti innevate, intorno a noi riflettano ancora la luce rossa del sole….chiudiamo i nostri oscuranti e ….favoriti dal silenzio di questo luogo così tranquillo e rilassante… andiamo a dormire con il pensiero di quanto sarà difficile tornare alla vita frenetica di tutti i giorni una volta a casa……


 


 

Data

31.07.2007

Partenza da:

Oksfjordhamn (N)

Arrivo a:

Evenskjaer (N)

Km percorsi:

435


 

Sveglia alle 09.00 dopo un sonno profondo. Questa notte un uccello ci ha svegliati zampettando sul tetto del camper ed emettendo strilletti acuti proprio all’altezza dell’oblò sopra il letto.

Dopo il bucato ci sediamo sulla spiaggia a goderci il sole caldo fino alle 11.00 poi ripartiamo. Peccato… devo ammettere che ogni luogo che lasciamo ci mette addosso un po’ di tristezza. Ci piacerebbe trattenerci un po’ più a lungo in luoghi meravigliosi come questa baia incantevole, con il mare calmo e cristallino, immersa nella pace e nel silenzio.

A Storslett ci fermiamo ad una officina meccanica presso l’area di servizio Statoil per riparare il pneumatico posteriore destro. Da qualche parte, suppongo sulla strada sterrata per Gamvick, una vite si è conficcata sul copertone provocando una continua perdita di pressione. Non troviamo difficoltà di comunicazione perché i meccanici parlano perfettamente inglese come del resto tutta la popolazione scandinava finora incontrata.

Per il pranzo ci fermiamo sulla riva del mare a Rotsunden ove consumiamo un ottimo salmone norvegese affumicato.

A Olderdalen ci imbarchiamo sul traghetto per Lyngseidet ove accettano solo contanti. Noi siamo a corto di valuta locale ma accettano il pagamento in Euro. Dopo circa 45 minuti di traversata ci immettiamo sulla strada n.91 per percorrere i 24 km fino a Svensby, dove ci imbarchiamo per raggiungere dopo circa 25 minuti Breivikeidet. Da qui riprendiamo la 91 fino a Fagerness da dove, attraverso la E8, siamo finalmente giunti a Tromso. Il sole ci ha lasciati dalla tarda mattinata cedendo il posto a nuvoloni neri che finora non hanno dato luogo a pioggia. Anche la temperatura è cambiata abbassandosi notevolmente e costringendoci ad indossare la felpa. Sui traghetti abbiamo incontrato altri camperisti italiani che avevamo trovato a Napapijri e a Nordkapp.

A Tromso lasciamo il camper nel parcheggio a pagamento all’inizio di Storgata e andiamo a fare un giro per la città. Al porto è attraccato l’Hurtigruten e approfittiamo per ammirare questo mitico espresso costiero. Per quanto riguarda la città…forse ci aspettavamo troppo e, sinceramente, ci ha un po’ delusi. Di certo molto avrà influito il fatto che ai musei preferiamo gli spettacoli offerti dalla natura, ai negozi preferiamo i villaggi fuori dalle rotte turistiche ove si può osservare la vita quotidiana degli abitanti, fatto sta che abbiamo lasciato questa città dopo un paio d’ore senza alcun rimpianto.

Appena usciti da Tromso la pioggia ha deciso di accompagnarci per circa 200 km fino a Bjerkvik. Qui ci sistemiamo in un parcheggio fuori dal paese per trascorrere la notte, all’inizio dell’abitato di Herjangen, ma poiché siamo molto esigenti in fatto di tranquillità ed il luogo si trova vicino alla E10, dopo cena ci spostiamo.

Lungo la strada che ci ha condotto a Evenskjaer, dove abbiamo sostato nel parcheggio all’inizio del paese, tra le 23.30 e le 24.00 assistiamo ad uno spettacolo meraviglioso: sole basso all’orizzonte rosso fuoco che conferisce alle nuvole un colore scarlatto. Questo si riflette sui laghi e sull’acqua liscia del mare del fiordo su cui già si specchiano le circostanti montagne innevate e i ghiacciai a loro volta tinti di rosa.

Assistiamo meravigliati a questo spettacolo pensando che l’esperienza di questo viaggio, in cui abbiamo ammirato simili manifestazioni della natura, ci ha molto arricchiti…..


 


 

Data

01.08.2007

Partenza da:

Evenskjaer (N)

Arrivo a:

Eggum (N)

Km percorsi:

440


 

Stamani sveglia alle 09.40…ma che ci sta succedendo? Da quando siamo arrivati al Circolo Polare Artico sembra che siamo caduti in letargo! Riusciamo a partire alle 10.40 in una giornata fredda e piovosa. Peccato perché il luogo è molto bello ma le nuvole dense e basse ci coprono l’orizzonte e il panorama visibile è limitato. Visitiamo la chiesetta di questo paesino risalente al 1900.

Passiamo il Tjeldsund Bru da cui si scorge la costa frastagliata ricca di insenature su cui si affacciano piccoli moli e imbarcazioni. L’acqua del mare è cristallina e le isolette verdi di vegetazione popolate dai gabbiani. Il tempo, grigio e piovigginoso, peggiora sempre più man mano che ci avviciniamo a Sortland ove giungiamo alle 12,35 con pioggia a dirotto e scarsa visibilità che però ci consente di scorgere in porto l’Hurtigruten.

Proseguiamo in direzione di Andenes da cui ci separano ancora 98 km. Da due giorni non incontriamo renne ma solo mucche e pecore fin sulla costa del mare. Abbiamo anche rischiato di investire una volpe che, scampato il pericolo, si è fermata sul ciglio della strada a guardarci.

Sarebbe nostra intenzione fare il whale safari ma piove forte e il mare è mosso…uffa...proprio oggi!!

Ad Andoy notiamo che la vegetazione è un po’ cambiata, ritroviamo la tundra con i crateri colmi di acqua, sporgenze rocciose ricoperte di muschi e licheni, boschi di betulle che rivestono i rilievi e fiori variopinti. Poco prima di Strandland incontriamo (sarà l’ultima volta) un branco di renne.

Ad Andenes sostiamo nel parcheggio del Faro davanti al Museo Polare. Il tempo è veramente pessimo, vento, pioggia forte e molto freddo. Decidiamo di attendere per vedere che piega prende e intanto pranziamo a base di salmone e contorni ipercalorici (quante corse dovrò fare per smaltire tutte queste “prelibatezze” locali!), ci mostriamo online alla famiglia sulla webcam piazzata sopra il Faro, ma la situazione meteorologica non migliora. Non ce la sentiamo di affrontare il mare in queste condizioni (ammesso che il battello parta anche in queste condizioni avverse) quindi…sarà per la prossima volta… peccato ma trattenerci fino a domani senza avere la certezza che il tempo cambi la consideriamo una perdita di tempo così ripartiamo. Il porticciolo di Andenes è incantevole così come gli edifici circostanti. Quest’aria grigia che lo avvolge ha contribuito a conferire a questo luogo un fascino particolare.

Ci avviamo verso Melbu per imbarcarci alla volta di Fiskebol ma durante la strada troviamo un tempo “da lupi”, mare gonfio (che non ci fa affatto pentire di non aver partecipato al whale safari) e vento fortissimo che a momenti sembra sbatterci fuori strada, oltre alla immancabile pioggia a dirotto: una vera bufera artica! Cambiamo anche tipo di abbigliamento e dobbiamo indossare i pantaloni lunghi oltre al maglione.

A Melbu giungiamo alle 18.00 ed effettuiamo camper service alla tommestasjon all’ingresso del paese, gratuita, di fronte alla stazione di servizio “Statoil”, dopodichè alle 18.20 ci imbarchiamo e alle 18.30 partiamo per Fiskebol. Alle 19.00, dopo una breve ma movimentata traversata, eccoci alle Isole Lofoten.

Qual è stata la nostra prima impressione quando siamo scesi dal traghetto? Impossibile da esprimere, ci ha lasciati senza parole. Qualsiasi tipo di espressione non sarebbe idonea a descrivere lo scenario che si è presentato davanti ai nostri occhi. E’ un trionfo della Natura, un susseguirsi di paesaggi grandiosi e selvaggi in un caleidoscopio di cascate, vallate, isole, rocce multiformi, catene montuose interrotte da gole profonde che si immergono a strapiombo sul mare, la ricchezza dei fiori variopinti che conferiscono una nota vivace a questa giornata dal colore plumbeo. Di fronte a questo susseguirsi di magnifici scenari, in cui la Natura ha voluto sbizzarrirsi, siamo rimasti letteralmente attoniti…esterefatti. Nel corso dei nostri viaggi siamo sempre alla ricerca di paesaggi naturali selvaggi ma una simile manifestazione della Natura così totale, completa, una vera e propria esplosione …ci ha lasciati senza parole facendoci immaginare che così doveva presentarsi la Terra ai suoi primordi.

Tra lo stupore e la meraviglia ma anche il rammarico di non poter scattare le foto che avremmo voluto, a causa della strada stretta che mal si dispone ad effettuare soste, siamo arrivati ad Eggum ove ci fermiamo per la notte. Il luogo è di quelli che preferiamo: sosta libera su un prato di erba verde e rigogliosa, a ridosso le montagne con una cascata, un laghetto e davanti a noi la vastità dell’oceano. Sul prato vagano alcune pecorelle che si avvicinano incuriosite ai pochi camper presenti. Purtroppo le condizioni meteorologiche non sono affatto migliorate, continua a piovere, spira un vento forte, il mare è mossso e la visibilità scarsa, pertanto non abbiamo neanche potuto ammirare il tramonto da questo luogo solitamente eletto per assistere allo spettacolo del sole di mezzanotte. Questo luogo ameno si trova alla fine del centro abitato di Eggum. Per la sosta notturna si devono pagare 20 NOK da inserire all’interno di una cassettina all’inizio della strada. Ci si arriva da una strada sterrata facilmente percorribile. Il luogo è isolato e ti sembra di essere in paradiso. Siamo sette campers disseminati qua e là in questa vasta superficie, tra questi c’è uno spagnolo che ci portiamo dietro da Puttgarden, Stoccolma, Napapijri, Inari, Nordkapp, e un equipaggio tedesco che abbiamo incontrato già a Napapijri e Nordkapp. Gira i rigira siamo sempre i soliti!!


 


 


 

Data

02.08.2007

Partenza da:

Eggum (N)

Arrivo a:

Saltstraumen (N)

Km percorsi:

139


 

Alle 09.15 il belato di una pecora proprio sotto la finestra del letto ci da la sveglia. Piove ancora! Facciamo colazione e nel frattempo Giove pluvio decide di concedersi una pausa. Ne approfittiamo per fare una bella passeggiata lungo la costa tra i prati che ricoprono le rocce a picco sul mare, sulla riva del lago su cui si specchiano i rilievi circostanti e ammiriamo la cascata incassata in una conca montuosa che si getta in esso. Gli unici rumori che sentiamo, oltre al grido dei gabbiani, sono provocati dalle onde del mare, dal sibilo del vento e dal belato delle pecore che si arrampicano sugli anfratti rocciosi.

Alle 12.30 ripartiamo dopo aver effettuato rifornimento di acqua al rubinetto presente in quest’area che è dotato di una lunga gomma.

Appena ci mettiamo in viaggio un timido sole fa capolino tra i nuvoloni grigi e ci offre uno spettacolo di luci e colori tra paesaggi da cartolina.

Facciamo una sosta per il pranzo nell’area picnic poco prima del Nappstraumertunnel fino alle 14.20.

Visitiamo Nusfjord, un villaggio di pescatori restaurato, in cui il rosso delle rorbuer spicca in netto contrasto con il mare cristallino. Le palafitte sono appoggiate sulla terraferma e nell’acqua. Ci sono magazzini in cui viene depositato e ammucchiato lo stoccafisso, il cui odore impregna l’aria. I gabbiani, numerosissimi, sono appollaiati su una roccia antistante il deposito ed emettono grida assordanti. La passeggiata si svolge prevalentemente su un percorso formato da ponti costruiti su palafitte che collegano i vari rorbuer. La visita si rivela molto interessante ed è stato gradevole anche curiosare attraverso le finestre dei rorbuer e scoprirne l’intimità degli arredi. Questi edifici vengono affittati per le vacanze e costituiscono un vero e proprio museo all’aperto. Per l’ingresso si pagano 30 NOK per adulto.

Riprendiamo il nostro viaggio e, dopo un’infinità di soste fotografiche lungo il percorso, arriviamo ad A, l’ultimo villaggio delle Lofoten. Anche questo possiamo definirlo un museo all’aperto, costituito da una villaggio di pescatori definito uno dei più pittoreschi delle Lofoten in quanto ha conservato la sua struttura originaria. Anche qui i rorbuer di colore rosso sono appoggiati su palafitte ed alcuni, restaurati, vengono affittati per le vacanze. Nonostante la presenza di molte persone in visita al villaggio gli unici rumori percepibili sono le grida acute dei gabbiani. Consideriamo la visita a questi due villaggi molto rilassante. Per il parcheggio in entrambi i casi non abbiamo riscontrato problemi: a Nusfjord si trova all’inizio del paese, mentre ad A si trova alla fine del tunnel ed è molto ampio e gratuito.

Alle 18.30 ci avviamo verso Moskenes per informarci sugli orari dei traghetti per Bodo e vediamo che sulla banchina del porto è già presente la nave della Compagnia Hurtigruten che sta imbarcando numerosi camper. Ci accodiamo ma restiamo fuori per poco. Ci informano che alle 21.15 partirà un altro traghetto così rimaniamo in fila. Facciamo una passeggiata nei dintorni anche se, a parte la chiesa (peraltro chiusa) qualche peschereccio e qualche rorbu, non c’è molto da vedere. Ne approfittiamo per consumare la cena dentro il mezzo. Il biglietto per la traversata è stata una vera “sassata”: 1425 NOK (pagabili con carta di credito) per camper 6-7 mt + 2 adulti!! All’ora prevista ci informano che il traghetto subirà un ritardo arrivando alle 22.30! Peccato… a saperlo avremmo trascorso un’altra notte alle Lofoten! Ormai il biglietto è fatto… Impieghiamo il tempo dell’attesa ad analizzare cartine, sfogliare guide turistiche e a preparare itinerari che immancabilmente non rispetteremo! Alle 22.30 eccolo…si chiama “Bodo”. Alle 22.40 salpiamo per tornare in terraferma con un mare mosso. Anche se non si potrebbe ci chiudiamo in camper e andiamo a dormire. A Bodo sbarchiamo alle 01.50 e prendiamo la strada in direzione Saltstraumen dove arriviamo circa 30 km dopo. Ci sistemiamo per la sosta notturna nel parcheggio sotto il ponte trovando posto a fatica in quanto già pieno di camper. Il luogo è abbastanza tranquillo anche se sentiamo continuamente i gabbiani zampettare sul tetto del mezzo.




Data

03.08.2007

Partenza da:

Saltstraumen (N)

Arrivo a:

Stokkvagen (N)

Km percorsi:

209


 

Ancora mezzo addormentati per le ore piccole di stanotte, vediamo il fenomeno dei gorghi che si formano con la marea dopodichè proseguiamo il nostro viaggio sulla RV17. Il cielo è parzialmente nuvoloso ma per ora non piove. Effettuiamo il camper service in una toilette di un’area picnic subito dopo il Kjellingstraumenbrua. La strada corre lungo la costa fatta di insenature basse e rocciose a tratti interrotte da spiagge di sabbia dal colore chiaro mentre dall’altro lato si elevano rilievi qua e là imbiancati da nevai da cui si gettano cascate di acqua gelida. I boschi in pianura si alternano a campi coltivati e le pareti rocciose scure delle montagne luccicano alla luce del sole. Nelle pianure è praticato l’allevamento bovino. La strada è poco trafficata e ogni tanto si trovano villaggi composti da poche abitazioni.

Ammiriamo belle spiagge di colore rosa poco prima di Torsvik. Il paesaggio sul Glomfjord è più selvaggio e dalle alte cime innevate partono innumerevoli cascate che si gettano direttamente in mare. Osserviamo delle bellissime cascate poco prima del Tunnel Svartis (lungo mt.7600). Costeggiamo lo Svartisen fino ad Holland e intravediamo alcune ramificazioni del ghiacciaio di un bel colore azzurro.

Alle 12.50 arriviamo ad Holland e lasciamo il mezzo nel parcheggio vicino all’imbarco ove sono già presenti altri camper. Decidiamo di prendere il battello delle 14.20 così abbiamo il tempo di pranzare ma…inizia a piovere! Un po’ di fortuna stavolta ci assiste e all’ora stabilita ci imbarchiamo con un pallido sole tra i nuvoloni neri (90 NOK a testa con pagamento al ritorno). Dopo venti minuti attracchiamo su un piccolo molo e da qui inizia un percorso agevole di 3 km che conduce ai piedi dell’Osterdalsisen, splendido ghiacciaio dal colore blu che è un ramo dello Svartisen, il secondo ghiacciaio della Norvegia. Il Paesaggio glaciale che attraversiamo è affascinante e dal ghiacciaio si sprigiona una cascata che si getta sul lago Svartisvatn. Alla fine del sentiero ci arrampichiamo sulle rocce ed arriviamo proprio ai piedi del ghiacciaio. Alle 17.15 riprendiamo il battello che ci riporta al parcheggio da dove ripartiamo alle 17.50 successive.

Dopo pochi km arriviamo a Forsoy da dove, dopo un’attesa di circa 40 minuti per una traversata di 10 minuti per la “modica” cifra di 155 NOK (131 il camper+ 22 a persona) raggiungiamo Agskardet. Percorriamo pochi km su strada e siamo a Jektvik dove attendiamo oltre un’ora per il traghetto che ci condurrà a Kilboghamn. Queste attese sono un po’ una perdita di tempo ma inevitabili.

La RV17 è senz’altro panoramica ed offre scorci paesaggistici da cartolina ma in termini economici e di tempo non so se sia veramente conveniente.

Arriviamo al porto di Kilboghamn alle 21.30 dopo circa 50 minuti di navigazione. A metà della traversata il comandante della nave ha annunciato il passaggio del Circolo Polare Artico, questa volta in senso inverso rispetto a quando lo abbiamo attraversato a Napapijri. Ci assale un po’ di malinconia…..

Per la sosta notturna notiamo l’area picnic di Gronsvick nei pressi di Stokkvagen lungo la RV17 dove sono già presenti altri campers. Occupiamo l’ultimo posto disponibile. Sono le 22.00, al nostro arrivo, il cielo è coperto dalle nubi ma l’orizzonte è colorato da una striscia rosso fuoco: è il tramonto….


 


 

Data

04.08.2007

Partenza da:

Stokkvagen (N)

Arrivo a:

Trondheim (N)

Km percorsi:

535


 

Notte tranquilla, sveglia alle 09.00 e dopo una bella doccia e pulizia del camper alle ore 11.00 lasciamo l’area del Forte di Gronsvik. E’ una giornata di sole molto ventosa, la temperatura è gradevole. Dopo pochi km ci fermiamo lungo la strada presso un c/s. Ne approfittiamo per fare il bucato ma quando ci accingiamo a fare il carico scopriamo che l’acqua non è potabile! Ci rinunciamo. Non passa un’ora dalla nostra partenza che una coltre densa di nuvoloni grigi fa magicamente la sua apparizione. Com’è possibile?! Pochi secondi prima il cielo era così azzurro!!

Continuiamo a percorrere la RV17 che poi lasceremo per immetterci sulla E6. La costa è caratterizzata da profonde insenature, mucche al pascolo si spingono sino alla riva del mare, villaggi di pescatori si alternano a fattorie. Rilievi montuosi che si ergono improvvisi con le lisce pareti rocciose formate dai ghiacciai, mare dai colori che vanno dal verde smeraldo all’azzurro fino al trasparente cristallino. La segnaletica stradale di pericolo che indica l’attraversamento di renne, mucche, pecore e uomini a cavallo. La varietà dei paesaggi che si alternano dietro ogni curva o al di là di un dosso inducono a pensare per attimo di trovarsi in Alto Adige e l’attimo immediatamente dopo sembra di essere sulla costa della Sardegna. Fiori di alta montagna sulla riva del mare….. Questo connubio inusuale è veramente sorprendente. Giungiamo a Mo I Rana e ne fuggiamo subito….non riusciamo a trattenerci neanche un istante in una città che si presenta così industrializzata e non le dedichiamo alcuna visita. Appena usciti dalla città ci fermiamo a in un’area di sosta per un pranzo veloce lungo la strada. Alle 14.00 ripartiamo e individuiamo un camper service a Korgen presso il distributore “Statoil” ma è “out of order”(fuori servizio). Continuiamo a percorrere la E6 che non è affatto entusiasmante inoltre è trafficata anche da numerosi TIR e questo ci fa tornare con i piedi per terra. Si, perché finora abbiamo vissuto paesaggi idilliaci, da sogno, tanto da pensare che probabilmente il Paradiso Terrestre è stato concepito così.

Passata la cittadina di Korgen..eccola…la pioggia…compagna fedelissima di questo viaggio! A circa 25 km da Mosjoen notiamo che, nonostante siamo vicinissimi al mare, in realtà quello che ci circonda è un paesaggio di tipo alpino con boschi di abeti e betulle, corsi d’acqua impetuosi e laghi, cime innevate e mucche al pascolo su verdi tappesi erbosi…il passaggio di qualche gabbiano tradisce la vicinanza del mare.

A Mosjoen il termometro segna 21°, non male ma piove e tutto assume una patina grigiastra. Da questa mattina cerchiamo di fare un carico di acqua potabile (2 docce e il bucato hanno inferto un duro colpo al serbatoio) ma i camper service sinora incontrati o ne erano sprovvisti o erano rotti oppure recavano un avviso di acqua non potabile. Nel corso di questo viaggio ci siamo spesso avvalsi dei distributori di carburante ma, in questa parte di Norvegia, tolgono la leva del rubinetto. Finalmente troviamo un c/s presso il distributore “Shell” alle porte di Mosjoen, gratuito e segnalato dalla strada principale. Facciamo una brevissima sosta alla vicina COOP per acquistare le mele e stavolta non cediamo alle tentazioni della gola ma ci allontaniamo in tutta fretta senza guardarci attorno. Giro veloce al quartiere di Sjogata a Mosjoen con i suoi edifici in legno ristrutturati che prima ospitavano i magazzini del porto ma che ora sono adibiti a negozi, bar e ristoranti. Gli edifici sono tutelati dall’UNESCO. Purtroppo a causa della forte pioggia dobbiamo fare la visita a bordo del camper.

Sosta alle Cascate di Lacksforsen giusto per fare due foto, visto che sta ancora diluviando! Comunque siamo un po’ amareggiati in quanto nell’andare a prendere il k-way troviamo il pavimento del camper completamente allagato! Un rapido controllo e l’amara constatazione che la pompa sta perdendo copiosamente acqua. Ovviamente tutto ciò non può che accadere di sabato pomeriggio! Il maltempo continua ad imperversare accentuando anche il grigiore dei nostri umori. Dopo varie soste a cercare rimedi provvisori per arrivare almeno a lunedì mattina (per trovare un’officina aperta), giungiamo a Levanger alle 22.00 e qui troviamo un magnifico orizzonte scarlatto, è il sole al tramonto, unica nota di colore in questa giornata plumbea. E se è vero il detto “rosso di sera ..bel tempo si spera..” vediamo cosa ci riserverà domani. Intanto l’incubo di questa giornata non è ancora terminato. Non troviamo un luogo idoneo alla sosta notturna a Levanger così, di nuovo sotto una pioggia torrenziale che da Mo I Rana non ci ha dato tregua, continuiamo a percorrere la E6 in direzione Trondheim. Alessandro, alla guida, pare un automa, la preoccupazione per la pompa e la stanchezza per questa giornata interminabile lo hanno duramente provato, Lady si è rifugiata sotto il mio sedile, l’unica che se la dorme indisturbata è Clizia. Io sto scrivendo queste pagine senza però distrarmi dall’osservare fuori per individuare un possibile luogo tranquillo ove trascorrere la notte. Alle ore 23,20 finalmente siamo giunti alla meta e ci fermiamo al parcheggio camper di Lade a Trondheim….. si va a nanna!!!!


 


 


 

Data

05.08.2007

Partenza da:

Trondheim (N)

Arrivo a:

Trondheim (N)

Km percorsi:

38


 

Sveglia alle 09.00 e con comodo facciamo colazione. Lasciamo il parcheggio, ove sono presenti molti camper, alle 10.30. Iniziamo la visita della città dopo aver parcheggiato il camper nei pressi di Torvet (la piazza centrale). Sarebbe a pagamento ma la domenica è gratuito. Ci rechiamo alla Cattedrale di Nidaros, considerata il Santuario norvegese in quanto vi sono custodite le spoglie di Sant’Olav. Attraverso il Gamle Bybro (il vecchio ponte in legno ricostruito nel 1861), da cui si può ammirare una splendida vista sugli edifici settecenteschi a palafitta in legno e variopinti (Bryggene) allineati lungo il fiume Nidelven, giungiamo al Bakklandet. Questo è formato da una lunga e stretta strada lastricata ove sono schierate basse casette in legno che sono adesso occupate da bar, negozi e ristoranti. Questo quartiere è molto caratteristico ed è piacevole farvi una passeggiata in quanto qui si respira un’atmosfera serena e rilassata. Da qui, attraverso una strada piuttosto ripida, ove è anche ubicato un ascensore per biciclette molto curioso (consiste in un binario da percorrere con un piede agganciato ad una specie di funicolare), ci rechiamo al Forte di Kristiansten da dove si gode un bel panorama sulla città e sul fiordo. Continuiamo la nostra passeggiata lungo la Munkegata, ove è anche situato il Palazzo Reale, fino al mercato del pesce con l’antico orologio di Ravnkloa, poi percorriamo il Nordregata, la strada pedonale costellata di numerosi locali. Particolare menzione merita la Chiesa di Nostra Signora e il suo retrostante quartiere antico ove abbiamo avuto modo di incontrare alcuni dei suoi gentili abitanti. La Torget (piazza del mercato) è molto animata e nel caos più totale a causa della presenza di operai che stanno smontando un grande palco perché, come abbiamo appreso, ieri sera c’è stata una grande festa in onore di Sant’Olav.

Volevamo saltare la visita di Trondheim perché non ci piacciono le città ed evitiamo volentieri il loro caos e frenetismo ma in questo caso dobbiamo ammettere che avremmo perso qualcosa di interessante e gradevole. Le strade sono ben percorribili e, non so se perché domenica, ma non abbiamo riscontrato problemi di parcheggio. La giornata è stata nuvolosa, a tratti anche piovigginosa, ma non da impedirci una visita tranquilla della città.

Pranzo in camper e alle 16,50 raggiungiamo Heimdal, ove all’Ufficio Turistico ci hanno indicato una officina per le riparazioni delle caravan e camper. Il problema della rottura della pompa ci assilla da ieri, speriamo che domani mattina possano risolverci il problema così da riprendere tranquillamente il viaggio. Individuiamo il concessionario indicatoci e domattina ci torneremo con la speranza che provvedano alla riparazione. Intanto torniamo al quartiere Lade ove sosteremo per la notte. Sigh..ci sentiamo un po’ prigionieri qui a Trondheim! Allietiamo la serata preparando una pizza con una buona birra e domani si vedrà….


 


 


 

Data

06.08.2007

Partenza da:

Trondheim (N)

Arrivo a:

Eidsvatten (N)

Km percorsi:

417


 

Sveglia di buon ora e partenza per Heimsdal presso il Caravan Service. Dopo un’attesa di circa 20 minuti… ci dicono che avrebbero dato un’occhiata al nostro camper solo a fine giornata perché molto occupati. Si comincia bene! Decidiamo di recarci allora presso un concessionario visto lungo la E6. Qui vengono subito a guardare la pompa e, individuato il problema, dicono che per sostituirla dobbiamo tornarci l’indomani. Ripartiamo con la speranza che il nastro adesivo regga ancora un po’.

Riusciamo finalmente ad uscire da Trondheim alle 10,50 dopo aver effettuato c/s alla stazione di servizio “Esso” sulla E6 direz. Trondheim davanti al Concessionario Dethleffs “Cabo As”.

Il paesaggio che si attraversa percorrendo la E6 in direzione di Oslo è molto simile a quello altoatesino. La strada corre lungo una vallata a fianco di un torrente impetuoso che scorre tra grossi ciottoli di forma arrotondata, ad entrambi i lati si ergono rilievi coperti da boschi di conifere. Qua e là vi sono abitazioni in legno con fienili annessi. Nonostante si trovino ancora i segnali stradali indicanti l’attraversamento di renne, in realtà non ne abbiamo più incontrate dalle Isole Vesteralen. Credo che l’attività prevalente in queste zone sia l’allevamento bovino ed ovino. A proposito di quest’ultimo è curioso e abbastanza insolito vedere come le pecore siano lasciate vagare incustodite e come le stesse riescano ad arrampicarsi su quelle pareti scoscese. Si vedono brucare indisturbate a distanza l’una dall’altra in totale autonomia tra i pendii rocciosi. Questo comportamento dalle nostre parti è tipico delle capre.

Ci fermiamo per il pranzo nell’area di sosta Varstigen, sulla destra, un po’ defilata rispetto alla strada e che scende fin quasi alla riva del fiume. Ci sovrasta una montagna da cui scendono magnifiche cascate. Queste si ritrovano abbastanza numerose per qualche km, ben visibili dalla strada. Attraversiamo il Dovrefjell National Park caratterizzato da un altopiano brullo in cui si ritrovano la tundra e la betulla nana. Vi sono inoltre alcuni laghetti e, a giudicare dalla presenza di numerosi escursionisti, una rete sentieristica. Vi sono numerose piazzole anche all’interno ove sostano roulottes e camper ed il luogo potrebbe prestarsi a soste notturne. Man mano che scendiamo dall’altopiano, l’erica, i muschi e i licheni cedono di nuovo il posto ai boschi misti di pini, abeti e betulle. Arriviamo a Dombàs e lasciamo la E6 per immetterci sulla E136 direzione Andalsnes. Subito passato Bjorli, sulla sinistra, si vede il fiume che scorre incassato tra le rocce formando delle rapide spettacolari. In seguito la valle si strettisce e corre in mezzo a pareti verticali rocciose di montagne costellate da cascate: un paesaggio veramente affascinante quanto primitivo. Giungiamo al bivio per la Trollstigen ma proseguiamo per Andalsnes alla ricerca di un caravan service (la pompa non regge più neanche con il nastro adesivo!). Lo troviamo all’inizio del paese sulla destra, il“Kroken Caravan”. Qui troviamo molta disponibilità e vengono effettuati tentativi di risolvere la situazione ma invano. Si è rotto il filtro e in Norvegia questo non esiste, il tubo della pompa è troppo corto per escluderlo e così dobbiamo rimediare ancora con il nastro adesivo e poniamo un contenitore sotto per le perdite di acqua. Uffa!

Intanto ci apprestiamo a percorrere, un po’ “attapirati” per l’inconveniente della pompa, la Trollstigen con un bellissimo cielo azzurro e il sole che ci ha accompagnato per tutta la giornata. Alle 17.00 giungiamo in cima alla salita che si snoda come una serpentina, è spettacolare. Facciamo le foto di rito al punto panoramico e acquistiamo l’adesivo del troll che farà compagnia alla renna già attaccata al camper. Alle 18.15 scendiamo, non senza aver pensato ad effettuare la sosta notturna sul passo insieme ad altri campers. Alle 19.15 ci imbarchiamo sul traghetto, che parte subito, per Eidsdal. Si paga a bordo (153 NOK) e la traversata dura 10 minuti. Sull’altra sponda intraprendiamo un’altra salita che ci conduce fino ad una vasta conca, circondata dalle montagne, il centro della quale è occupato da un lago di forma circolare: l’Eidsvatnet. Ci fermiamo sulla riva in un’area picnic da cui si dipartono 4 sentieri escursionistici. Il paesaggio circostante è superlativo e dalla montagna scendono tre cascate. Consigliatissimo per coloro a cui piace addormentarsi con i soli rumori del vento e dell’acqua che scende giù impetuosa dai rilievi.


 


 

Data

07.08.2007

Partenza da:

Eidsvatten (N)

Arrivo a:

Brisksdall (N)

Km percorsi:

128


 

Dopo aver trascorso una notte tranquillissima, alle 10.00 partiamo per affrontare la discesa della Strada delle Aquile. All’inizio c’è un punto panoramico da cui si gode la vista di Geiranger e del Fiordo omonimo. E’ stato veramente suggestivo affacciarsi, vedere un simile panorama e sentire il suono delle navi da crociera lì ancorate. Ce ne sono ben tre.

Appena arrivati a Geiranger ci siamo subito imbarcati per la minicrociera sul Fiordo (225 NOK per due adulti, i cani sono accettati e non pagano) che parte alle 11.00. Abbiamo lasciato il camper al parcheggio vicino a quello degli autobus. C’è il cartello che indica il divieto di campeggio ma vi si può sostare.

La crociera è veramente affascinante ed è difficile descriverla con le parole, come molte esperienze che abbiamo fatto nel corso di questo viaggio. A bordo vi è la guida che spiega in lingua inglese e tedesca. Uno spettacolo fantastico è stato quando il catamarano, su cui abbiamo effettuato la crociera, è andato sotto una imponente cascata che quasi si poteva toccare l’acqua…. Fantastico!!

Dopo circa due ore, tanto dura la crociera, torniamo al camper per il pranzo e ripartiamo percorrendo una strada stretta, ripida e tutta tornanti (ancora peggio della Strada delle Aquile!) da dove si gode un ottimo panorama del sottostante Fiordo. Giungiamo ad oltre 1000 mt di altezza al Rifugio Djupvasshitta e decidiamo di non affrontare la salita per Dalsnibba pertanto proseguiamo lungo il lago Djupvatn immersi in un paesaggio primitivo e selvaggio. Al termine ci immettiamo sulla Strada n.15, che conduce a Stryn, in un susseguirsi continuo di innumerevoli tunnel attraverso un straordinario panorama di alta montagna, tra cascate, ripide pareti rocciose, pascoli e laghetti. Ci spiace aver ignorato la Strada Turistica 258, consigliata da altri camperisti, poiché sterrata e l’ultima nostra esperienza su questo tipo di strade ci è costata una foratura, così preferiamo seguire quella asfaltata.

Da Stryn ci dirigiamo verso Olden, sulla parte terminale del Nordfjord, e al nostro arrivo troviamo ancorata una splendida nave da crociera. A Older svoltiamo a sinistra verso Brisksdal ove abbiamo intenzione di fare un’escursione al Ghiacciaio Brisksdalbreen. La strada, molto stretta, si snoda lungo una vallata costeggiando alcuni laghi di acqua color verde smeraldo. In fondo alla valle si intravede il ghiacciaio azzurro con alte montagne costellate di cascate che gli fanno da cornice. Lungo il percorso incontriamo numerosi pulman e camper trovandoci talvolta in difficoltà. Al termine della strada vi sono alcuni parcheggi, anche per camper, a pagamento. Uno nella parte superiore, sterrato, per 50 NOK e l’altro, più in basso e nei pressi del campeggio, dal costo di 40 NOK. Noi, a parte il prezzo che abbiamo verificato successivamente, scegliamo quest’ultimo perché immerso nella vegetazione. Il rumore delle cascate e del torrente alimentato dal ghiacciaio è piuttosto assordante ma….sono rumori della Natura!! Dal camper si riesce a vedere anche il ghiacciaio….panorama sensazionale!! Il pagamento del parcheggio dà diritto ad usufruire del servizio informazioni, delle docce e della lavanderia. Da qui inizia anche il percorso della lunghezza di 4 km che in 45 minuti circa conduce ai piedi del Ghiacciaio. Vi sono due possibilità: a piedi attraverso un sentiero un po’ ripido e pietroso, oppure con i veicoli elettrici a pagamento lungo una strada sterrata che è comunque percorribile anche a piedi. Quest’ultima è senz’altro più agevole ma passa su un ponticello in prossimità di una cascata e il bagno gelido è inevitabile! Dopo circa 45 minuti di camminata giungiamo al lago ai piedi del ghiacciaio, proseguendo lungo la riva si trovano due sbarramenti con catena e cartelli, che avvisano del pericolo di frane e quello derivante dal continuo movimento del ghiacciaio, ma che inevitabilmente vengono ignorati da tutti. Noi, come la massa, andiamo oltre arrivando proprio sul Briskdalsbreen, che è un ramo del grande Jostedalsbreen. Lo tocchiamo, ci facciamo le foto di rito sotto le cavità glaciali sino a quando dei sinistri scricchiolii ci fanno fuggire a gambe levate. Sono normali movimenti del ghiacciaio ma … meglio essere prudenti e ci allontaniamo. Per il ritorno al camper percorriamo la strada sterrata affrontando la gelida doccia della cascata che inonda il ponticello.

Tornati al mezzo troviamo che nel frattempo sono arrivati diversi camper italiani. Oggi è stata una giornata intensa: la Strada delle Aquile, la minicrociera sul Geirangerfjord, la salita fino al Djupvatn e per finire l’escursione al Briskdalsbreen. Il tempo ci ha assistito, anche oggi è stata una giornata in cui il sole e le nuvole si sono spesso alternati con temperatura piuttosto calda.


 


 


 


 

Data

08.08.2007

Partenza da:

Brisksdall (N)

Arrivo a:

Voss (N)

Km percorsi:

331


 

Notte tranquilla trascorsa sotto il rombo delle cascate. Wonderful! Alle ore 10.00 ripartiamo. Anche oggi sole con qualche nuvolose. Da Utvik si ricomincia a salire ma almeno la strada è un po’ più larga. Il tempo è decisamente peggiorato, è nuvoloso ed arriviamo a 600 mt. s.l.m., all’area picnic Utvikfiellet, immersi in una fitta nebbia. Attraverso la E39 scendiamo fino a Byrkjelo e da qui la strada scorre lungo una vallata fiancheggiata da ripide pareti rocciose costellate dalle immancabili cascate. La carreggiata costeggia un fiume impetuoso che lascia poi di nuovo il posto a boschi e pascoli. Superiamo Klakkeg e a Skei ci immettiamo sulla E5 in direzione Sogndal (62 km). A Skei c’è la doppia possibilità per raggiungere Bergen: o attraverso la E39 oppure attraverso la E5 via Sogndal. Noi preferiamo quest’ultima perché vogliamo visitare la stavkircke di Urnes e, strada facendo, Fjaerland che da Skei dista 28 km.

La strada scorre attraverso un paesaggio di tipo alpino interrotto da numerosi tunnel. Alle 12.15 ci fermiamo alla fine di uno di questi, lungo circa 6 km e mezzo, sulla sinistra presso l’area picnic di Boyedasbreen da cui si godrebbe, se ci fosse il sole, un’ottima vista sul ghiacciaio omonimo che è un altro ramo del Jostedalsbreen. Pranziamo in compagnia di una dozzina di mucche che si sono radunate intorno al camper. Dopo pranzo facciamo una breve passeggiata, seguiti dalle mucche incuriosite da Lady, fino al laghetto sottostante il ghiacciaio. Alle 13.45 successive riprendiamo il nostro viaggio constatando che quest’area potrebbe prestarsi ad eventuali soste notturne.

Alle 14.00 giungiamo a Mundal o Fjerlandsfjord, cittadina adagiata sul fiordo e definita il centro norvegese del libro. Parcheggiamo sul molo e facciamo una passeggiata in questo delizioso villaggio. Notiamo che ogni casa ha la sua libreria ed esistono persino bancarelle con una cassettina all’interno della quale versare le 10 corone per l’acquisto del libro scelto. Alle 14.45 ci rimettiamo in marcia.

A Fjerland troviamo un casello per il pagamento di pedaggio (160 Nok). A Sogndal svoltiamo a sinistra e ci immettiamo sulla RV55 direzione Lom. All’inizio della 55, sulla destra, presso la Statoli c’è un camper service ma manca la leva del rubinetto. La strada, scorrevole e poco trafficata, corre lungo il Lustrafjord tra rilievi boscosi e piccoli villaggi. Ad un certo punto si abbandona il fiordo ricominciando a salire, il paesaggio torna ad essere quello tipico montano.

Si scende infine a Solvorn ove prendiamo il battello per Urnes alle ore 16.50 (54 Nok a testa a/r). Dopo una traversata di 15 minuti arriviamo al porto di Urnes. Da qui, attraverso una ripida salita di circa 20 minuti, giungiamo alla stavkirke più antica di Norvegia (45 Nok a testa con visita guidata). Dalle foto che avevamo visto sulle guide ci eravamo fatti un’idea di queste chiese che invece ci hanno colpito per le dimensioni piuttosto ridotte. Lungo la strada del ritorno al molo abbiamo acquistato un vassoio di lamponi coltivati ad un banchetto incustodito con pagamento alla fiducia (20 Nok da inserire in una cassettina posta al lato). Alle ore 18.00 successive abbiamo ripreso il traghetto che ci ha riportati a Solvorn.

Torniamo a Sogndal e ci immettiamo sulla E5 direzione Laerdal fino a Mannheller dove, al termine di un lungo tunnel che sbocca direttamente sul molo, alle ore 19.30 ci imbarchiamo (273 Nok) per Fodnes che raggiungiamo dopo 12 minuti. Da qui a Laerdal vi sono 8 km, 6,6 dei quali percorsi all’interno di un tunnel che termina proprio all’inizio di questa cittadina. Continuiamo sulla E16 direzione Bergen e dopo qualche km affrontiamo il Laerdaltunnel, lungo 24,5 km, scavato sotto un imponente massiccio roccioso. Per interrompere la monotonia è stata allestita in tre tratti, ad intervalli regolari, una illuminazione azzurra che dovrebbe dare l’impressione di attraversare un ghiacciaio.

Da Flam in avanti troviamo segnali che indicano il divieto di sosta dalle ore 22.00 alle 08.00, addirittura nell’area di servizio Shell dopo la galleria a Gudvanger! Ci spingiamo allora fino a Voss ove troviamo posto in un parcheggio ampio e sterrato nel centro ai margini del parco sul lago insieme ad una decina di camper per lo più italiani. Sono le 23,15 e siamo esausti!


 


 

Data

09.08.2007

Partenza da:

Voss (N)

Arrivo a:

Vang-Filefjell (N)

Km percorsi:

372


 

Questa mattina non siamo stati svegliati dal grido dei gabbiani, né dal fragore delle cascate bensì…da un tagliaerba…sigh! La notte è stata abbastanza tranquilla e alle 09.00 siamo ripartiti. Prossima meta: Bergen.

Appena arrivati in questa splendida città impieghiamo un’ora per cercare l’area attrezzata ma invano, supponiamo con altri camperisti che forse è stata chiusa perché nessuno è riuscito a trovarla. Lasciamo il camper in un parcheggio a pagamento (40 Nok per due ore) sotto le mura della Fortezza con espresso divieto di sosta per i camper ma in realtà occupato soltanto da questi.

Ci rechiamo subito a visitare il quartiere Bryggen, la Torget con il mercato del pesce ove acquistiamo due vassoi da asporto, la Marickirkje e tutto il centro storico e pedonale. Apprezziamo questa città molto animata, vivace e veramente bella ma noi prediligiamo luoghi più tranquilli per questo decidiamo di non trascorrere la notte a Bergen.

Alle 15.00 riprendiamo il nostro viaggio. Scartiamo la primitiva idea di arrivare a Stavanger e al Preikestolen così come quella di visitare la costa del sud perché i divieti che incontriamo lungo la strada sono veramente tanti e il timore che la situazione sia la medesima anche in quelle zone, che tra l’altro non sono neanche facilmente raggiungibili (traghetti, tunnel e strade strette e impervie), ci fa desistere.

Seppure con un po’ di rammarico decidiamo così di prendere la E16 in direzione di Oslo che non visiteremo ma ci dirigeremo in Svezia. Ci spiace di aver lasciato tanto presto il Nord della Norvegia per scendere in queste zone che, seppur belle, sono a nostro parere troppo turistiche ed hanno in parte perso quello spirito che abbiamo invece trovato nel Finnmark e nel Nordland.

Oggi il tempo ci ha assistito regalandoci un bel sole, anche se con un vento un po’ freschino, e 19° durante la nostra visita di Bergen.

Riprendiamo la E16 ed effettuiamo c/s presso l’area picnic poco prima di Voss. Ripercorriamo il Laerdaltunnel di 24,5 km tra pazzi spericolati da ritiro di patente che, nelle zone con le luci blu, fanno inversione di marcia, frenate improvvise o altri che addirittura fanno scendere i bambini per fare le fotografie, camion in sorpasso mentre giungono auto dalla corsia opposta…..un vero miracolo se non accadono incidenti!!

Dalla E16 effettuiamo una brevissima deviazione per la stavkirke di Borgund che, oltre ad essere la più antica, è quella più riccamente ornata. Nei due parcheggi, uno per gli autobus e l’altro per tutti, vi è il divieto di sosta per i camper dalle ore 20.00 (orario di chiusura della chiesa) alle 08.00.

Continuiamo sulla E16 che, a causa di lavori, è per un lungo tratto sterrata e dove non lo è presenta il fondo molto sconnesso: un’agonia! La strada costeggia il fiume Begna che scorre attraverso rapide su un letto roccioso popolato sporadicamente da qualche pescatore. I boschi si alternano alle fattorie ed è stupefacente osservare le mutazioni del paesaggio nel giro di pochi km oppure dopo una semplice curva o salita o all’uscita di un tunnel. Torniamo a salire (la E16 nel tratto montano è denominata Kongevegen) e il panorama cambia di nuovo: ripidi pendii con nevai e cascate, vegetazione che si dirada, bacini lacustri. Proprio nei pressi di un lago, circa 34 km prima di Vang, in un’area picnic molto carina decidiamo di sostare per la notte. Sono le 20.00 e fuori splende ancora un bel sole che fa brillare i colori di questo ameno luogo montano che si chiama Filefjell.

La cena stasera è speciale: insalata mista di pesce composta da gamberetti, scampi, granchio, salmone affumicato, salmone al pepe, caviale, uovo sodo, insalata, una fettina di peperone e una di cetriolo con limone. Il tutto accompagnato da un buon prosecco di Valdobbiadene.


 


 

Data

10.08.2007

Partenza da:

Filefjell (N)

Arrivo a:

Fjallabacka (S)

Km percorsi:

468


 

Questa notte, mentre eravamo in totale solitudine, si sono aggiunte a noi due famiglie spagnole che hanno aperto le tende da campeggio e si sono messe a dormire vicino al camper. Per il resto la notte è stata molto tranquilla e questa mattina ci ha destato il gracchiare dei corvi e delle gazze.

Il luogo è molto carino e circondato da laghetti, il più vicino dei quali, a circa 20 mt, è raggiungibile tramite un breve sentierino. Si ode il fragore di una cascata anche se non si vede. Le coordinate sono N 61°10’49” E 8°5’22”. Lasciamo questo luogo alle 10.00.

Ad Oye notiamo sulla destra una magnifica cascata e qualche metro più avanti, sulla sinistra, una stavkirkje del 1125. Oggi è una giornata grigia a momenti piovigginosa ed il paesaggio è di tipo alpino. Facciamo una sosta per il pranzo all’area picnic Ringerike a Honefoss.

Ad Oslo ci spaventiamo per l’enorme traffico al quale non siamo più abituati. Arriviamo a Holmenkollen ma decidiamo di abbandonare subito questa città. L’impatto è stato troppo violento dopo i giorni trascorsi nel silenzio e nella pace dei fiordi. Passiamo attraverso il centro della città perché il Tom Tom si è messo a far capricci (come del resto ogni volta che sarebbe estremamente utile) e non abbiamo riferimenti. Il traffico è veramente intenso e caotico, biciclette che spuntano all’improvviso (eppure notiamo una fitta rete “rings” di piste ciclabili!). Help!!!! Ma perché siamo venuti qui?! Siamo sempre alla ricerca di spazi aperti, di natura incontaminata e di silenzio … eppure siamo finiti qui ….un incubo! Dopo un’ora e mezzo riusciamo a scorrere di nuovo sulla E6. Sono quasi le 17.00 e ce l’abbiamo fatta ad uscire da Oslo. Paghiamo il pedaggio di 20 Nok e altrettanti ne paghiamo alla fine dell’autostrada circa 10 km prima di Moss. Adesso piove decisamente.

Alle ore 18.29 a Svinesund passiamo il confine ed entriamo in Svezia.

Un caro saluto alla Norvegia che ci ha regalato emozioni stupende, paesaggi suggestivi che rimarranno sempre impresse nella nostra memoria e nei nostri cuori. E’ triste salutarla e questa giornata piovosa e le note malinconiche di una canzone dei REM che stiamo ascoltando rendono il momento ancora più difficile. Ci consola il fatto che alla Norvegia non diciamo addio ma “arrivederci”. Chissà quando ma non credo trascorrerà molto. Ci mancano già quei silenzi interrotti soltanto dalle grida acute dei gabbiani, le acque placide che riflettono le nubi e le montagne come specchi, le renne che sbucando improvvisamente costringono a brusche frenate, la ricca varietà di uccelli, i paesaggi che sorprendentemente mutano dietro ogni curva o dosso, il connubio dell’ambiente marino con quello tipico di alta montagna, le innumerevoli cascate, i laghi, le rorbuer, le pecore “ciccione” che incontri in mezzo alla strada o addirittura all’interno dei tunnel, i torrenti impetuosi, la tradizionale tranquillità e cortesia del popolo norvegese, l’ordine, la pulizia delle strade e le bancarelle con il pagamento “alla fiducia”, le attese dei traghetti, le strade strette con il senso unico alternato affrontate da tutti con pazienza, l’ospitalità che ci ha permesso di poter sostare ovunque ci piacesse facendoci scegliere il panorama con cui addormentarci e risvegliarci l’indomani, le lunghe notti di cielo rosso fuoco, le casette variopinte e curate, le chiese in legno e….Capo Nord….l’emozione del sole di mezzanotte……

Entrati in Svezia percorriamo la regione del Bohuslan dalla costa frastagliata, rocciosa e selvaggia. Dalla E6 deviamo per recarci al villaggio di Stromstad molto carino e turistico. Sarebbe stato ideale per fermarsi e fare due passi approfittandone anche per la sosta notturna (abbiamo visto diversi camper) ma sta piovendo forte ed è ancora presto così decidiamo di avanzare ancora per qualche km. A Tanumshede lasciamo la E6 e prendiamo la litoranea 163. Ci fermiamo a Fjallabacka che sulla guida è riportato come un rinomato soggiorno estivo e porto peschereccio. Troviamo posto nel parcheggio a pagamento dalle 08.00 alle 20.00 proprio dietro la chiesa ove sono già presenti due camper. Sono le 19.45 e sta ancora piovendo forte. Dopo cena cambiamo posto e sostiamo sul lungomare all’inizio della zona pedonale ove sono altri camper. Appena smesso di piovere ci concediamo una passeggiata tra le banchine in legno dei moli di questo graziosissimo villaggio. Lungomare vi sono diversi ristoranti e locali caratteristici e raffinati. Anche le persone che passeggiano emanano tranquillità e nel complesso vi si respira un’atmosfera rilassante. Per quanto riguarda il luogo pare di essere stati catapultati in Sardegna: il paese è costruito tra le rocce arrotondate che gli donano un fascino particolare e le case del centro sono variopinte ma quelle sul mare sembrano le rorbuer che abbiamo visto alle Isole Lofoten.


 


 

Data

11.08.2007

Partenza da:

Fjallabacka (S)

Arrivo a:

Kobehavn (DK)

Km percorsi:

434


 

Che gioia! Di nuovo un risveglio tra il silenzio e le grida dei gabbiani!! Una bella passeggiata in questo gioiello di paese ci ristora.

Saliamo sulla vetta del Vetteberget, una collina di granito rosa che sovrasta il villaggio e da cui si accede tramite una lunga scala in legno che passa anche attraverso il Kungsklyftan, uno stretto passaggio tra due enormi pareti rocciose, talmente stretto che alcuni massi franati vi sono rimasti incastrati. Giunti sulla sommità lo spettacolo è di incomparabile bellezza, lo sguardo abbraccia tutto l’arcipelago composto da basse isolette rocciose, il forte odore dell’erica, di cui è cosparsa questa collina rocciosa, si mescola al profumo della brezza marina che sale dallo specchio di mare sottostante. Il silenzio domina contrastato solo sporadicamente dai gabbiani che sembrano non voler rompere l’incanto di quella pace.

Dopo un ultimo passaggio dal centro sul lungomare, che in tarda mattinata va animandosi, indugiamo un po’ davanti alla chiesa costruita nel 1892 con blocchi di granito rosa del luogo. Ci avviamo verso il camper pensando che anche qui abbiamo trovato un angolo di paradiso.

Alle 12.00 ci spostiamo verso Hamburgstund, un altro villaggio di pescatori divenuto meta di soggiorno estivo. Anche questo paese è circondato da colline di granito rosa ma non lo troviamo incantevole quanto Fjallabacka.

Alle 13.30, dopo aver pranzato, riprendiamo il nostro viaggio. Questa costa, denominata Bohusland,ci ricorda molto la Sardegna e molti scorci panoramici che abbiamo ammirato alle Isole Lofoten. Riprendiamo la E6 lasciando la litoranea in una giornata nuvolosa ed afosa. Ci fermiamo alla Coop Forum di Torp, un mega centro commerciale, per acquistare gli ultimi prodotti locali che ci ricorderanno la gastronomia non proprio “light” di questi luoghi.

Dopo due giorni il sole è tornato a far capolino tra le nubi e questo ci fa ripensare ai giorni trascorsi sopra il Circolo Polare Artico quando ci ha accompagnati giorno e notte costringendoci con gli oscuranti ed espedienti vari a cercare quel minimo di oscurità per prendere sonno, oppurea quei lunghissimi tramonti che tingevano il cielo di scarlatto e si riflettevano sul mare e sui laghi come su specchi spandendo tutto intorno un alone di magia che ci faceva sentire in un’altra dimensione. Le immagini riprese con le foto e con la videocamera non ci restituiranno mai quei profumi, quei silenzi e quei colori che ci hanno regalato forti emozioni.

A Goteborg, dove giungiamo alle 16.30, il termometro segna 28°. Starda facendo notiamo come il paesaggio svedese sia, almeno in questo tratto, ondulato da dolci colline che si alternano a boschi e a campi coltivati. I grandi centri commerciali sono piuttosto frequenti in questa regione, così come i vasti e verdi campi da golf. Il paesaggio nel complesso appare aggraziato, molto lontano dal selvaggio e primordiale paesaggio norvegese. Poco prima di Falkenberg il cielo improvvisamente diviene di un cupo color plumbeo e in lontananza si vedono svettare saette. Speriamo che l’aria rinfreschi un po’. Ed infine eccola … la pioggia … anzi un acquazzone che ci fa respirare un po’. A Hangelholm, 35 km da Helsingborg, il traffico rallenta a causa dell’allagamento dell’autostrada. Ci sono auto ferme, Vigili del Fuoco, Polizia e mezzi di soccorso. Sta ancora diluviando e all’altezza dell’uscita per Hillinge troviamo una fila di auto ferme su entrambe le corsie di marcia ed un gran correre di ambulanze, polizia e Vigili del Fuoco. Vediamo infatti che è accaduto un grave incidente che ha coinvolto due veicoli. Il nostro viaggio intanto prosegue tra rallentamenti in quanto la strada è allagata e l’acqua arriva fino al paraurti.

Alle 19.20 arriviamo ad Helsingborg e, recatici al Porto, riusciamo subito ad imbarcarci sulla HH-Ferries (279,00 SEK per il camper + due adulti, circa 31,00 Euro) che parte non appena saliamo a bordo.

Un caro saluto anche alla Svezia, sul cui territorio abbiamo percorso ben 2169 Km. Abbiamo potuto constatare quanto sia ccogliente nei confronti dei veicoli ricreazionali e la cordialità dei suoi abitanti. Un particolare pensiero va a Kallviken che ci ha regalato una sosta notturna indimenticabile con la nostra prima notte bianca, e a Tonnebro ove, sulla riva del suo lago, alle 02.30 del mattino ho fotografato un’aurora spettacolare. Ringraziamo questo Paese per averci ospitato durante il nostro lungo viaggio verso il Sole di Mezzanotte e, di ritorno, verso casa carichi di ricordi e di emozioni. Torneremo anche in questa Nazione vista troppo di sfuggita e che senz’altro merita un viaggio dedicato. Adesso sono le 19.30 e, a 8.995 Km dalla nostra partenza, lasciamo di nuovo ma stavolta definitivamente la terra svedese.

Alle 19.50 entriamo in Danimarca dal porto di Helsingor. Qui cerchiamo un posto ove trascorrere la notte per recarci l’indomani mattina a visitare il Castello di Kronborg. Un giro tra le strade ci fa però intendere che se questa cittadina al primo impatto può apparire gradevole, lo stesso non può dirsi di alcuni loschi personaggi incontrati in zona che ci hanno fatto desistere dal nostro iniziale proposito convincendoci a pernottare fuori città. E così, alla ricerca di un luogo tranquillo, ci ritroviamo in direzione Kobenhavm e decidiamo di anticipare i tempi. Ci saremmo andati domani dopo la visita al Castello ma.. pazienza .. lo visiteremo la prossima volta!

Alle 20.45 facciamo il nostro ingresso nella città di Kobehavn e il termometro segna 19°. Alle 21.30, dopo non poche vicissitudini come al solito dovute al Tomtom, giungiamo al City Camp ove paghiamo 27,00 Euro (7,00 per il camper e 10,00 per adulto). Il piazzale è pieno di fango e di camper, prevalentemente italiani.


 


 

Data

12.08.2007

Partenza da:

Kobehavn (DK)

Arrivo a:

Faro (DK)

Km percorsi:

208


 

Dopo una notte trascorsa non molto tranquillamente tra il continuo traffico e un locale notturno, il “Kobehavns Roklub”, da cui proveniva musica ad alto volume, sveglia presto e alle 09.20, in una giornata nuvolosa con 19°, partiamo dirigendoci a piedi nel centro cittadino. Dalla Piazza del Municipio, ove è in corso di svolgimento una festa con dimostrazioni da parte dei Vigili del Fuoco, attraverso la Stroget, la lunga strada pedonale che costituisce la spina dorsale di Kobehavn, passando dalla Gammeltorv (Piazza Vecchia) e Nytorv (Piazza Nuova), raggiungiamo Nyhavn con le sue strette case variopinte e vivaci, animata da folle di turisti che si riversano sui locali caratteristici del molo. Da qui raggiungiamo Amelienborg, residenza ufficiale della Famiglia Reale, con la sua ampia Piazza. Nei pressi è ubicata anche l’Ambasciata Italiana, un edificio colorato di bianco che espone la nostra Bandiera tricolore. La passeggiata prosegue per il Parco di Churchill, con la Cittadella circondata dai fossi e dai prati, fino a raggiungere la Sirenetta, la statua in bronzo simbolo della città. Qui è stato un problema scattare la foto di rito in quanto invasa da orde di turisti e, poiché odiamo la calca, ci rinunciamo. Nel tornare indietro assistiamo al cambio della guardia che si svolge alle 12.00 nella piazza di Amelienborg. Niente di entusiasmante, anzi piuttosto statica, al punto che la maggior parte dei presenti abbandona prima della fine (tra questi noi). Continuiamo la visita della città recandoci al Castello di Rosenborg e ai giardini reali dove, nei prati, abbiamo notato intere famiglie a fare picnic. Ripassiamo attraverso il quartiere latino costellato da negozi di libri e biblioteche, dal quartiere ebraico e giungiamo di nuovo alla Stroget per acquistare, come in ogni città che visitiamo, la t-shirt targata Kobehavn. Una visita veloce all’Isola del Castello con Christianborg e un fugace sguarda dall’esterno al Tivoli (dove non sono ammessi i cani ed è stata una fortuna che ieri sera non ci siamo mossi dal camper per venire qui come avremmo voluto fare!) e poi, con i piedi fumanti, torniamo al City Camp. Fortuna che pratichiamo regolarmente jogging e trekking, e questo ci ha aiutato, ma passeggiare 6 ore continue in città sinceramente ci ha stancati. Anche Lady, con i suoi quasi 12 anni, era esausta. Alle 15.30 finalmente arriviamo al camper dove facciamo merenda e una doccia. Riposiamo un po’ e dopo circa un’ora ripartiamo in direzione sud: inizia il vero e proprio viaggio di ritorno a casa! Abbiamo intenzione di fermarci all’Isola di Faro, dove abbiamo già pernottato all’andata. Il luogo è tranquillo, sulla riva del mare e molto frequentato dai camper in partciolare per la sosta notturna. Nella circostanza, essendo ancora presto, decidiamo di fare un giro sull’Isola di Mon spingendoci fino alla sua estremità ove sono situate le bianche scogliere di Mons Klint, a circa 18 Km da Stege, il centro principale. La strada termina in un parcheggio a pagamento (25 DKK) e nonostante vi sia il divieto per i camper in realtà era occupato quasi interamente da questi. La strada percorsa fino quasi a Mons Klint scorre attraverso una campagna abbastanza simile alla nostra in Toscana, con vaste coltivazioni di frumento. Le case sono molto pittoresche: alcune hanno il tetto in paglia, altre sono bianche a graticcio. Questo paesaggio illuminato dal sole dà l’impressione di entrare in un dipinto, tutto è così perfetto e ordinato. Particolare menzione merita la Chiesa di Elmelunde, un vero gioiello. Torniamo poi a Faro ove prepariamo in camper una pizza per cena.


 


 

Data

13.08.2007

Partenza da:

Faro (DK)

Arrivo a:

Rothenburg (D)

Km percorsi:

765


 

Sveglia alle 06.40. Il traffico della vicina autostrada si fa sentire anche se la notte è trascorsa tranquillamente. Alle 07.40 partiamo in direzione Rodbyhavn. Ci accompagna un bel sole. Appena giunti a Rodby ci imbarchiamo subito e alle 08.45 successive partiamo salutando così il territorio scandinavo.

In Danimarca abbiamo percorso 477 Km e, a parte Kobehavn, solo per trasferimento, troppo pochi per esprimere un giudizio sia sugli abitanti che sul territorio. Quello da noi attraversato è apparso in linea con le caratteristiche scandinave, in particolare della Svezia meridionale, con il suo paesaggio ondulato da dolci colline. Le case sono diverse ma anche quelle danesi sono molto pittoresche in alcune loro caratteristiche. Sulla strada non ci è parso che i danesi siano dotati della calma e tranquillità tipicamente scandinava. Ma non possiamo esprimere giudizi, riservandoci di farlo quando torneremo a visitare la terra danese in un viaggio dedicato.

A Puttgarden ci fermiamo al Border Shop ove con 22,00 Euro acquistiamo 72 lattine di birra Tuborg. Ne prendiamo 144. Alle 10.20 riprendiamo il viaggio verso sud sulla E45 sotto un cielo nuvoloso. Alle 12.30 ci fermiamo in un’area a Garlstoff dove ci prepariamo una carbonara (ormai ci siamo lasciati andare e all’alimentazione “light” penseremo al nostro rientro in Italia!). Successivamente usciamo dall’autostrada per rompere un po’ la monotonia del viaggio e ci rechiamo a visitare la città di Celle. Lasciamo il mezzo al parcheggio per il centro denominato “Schutren plats”, ove sono presenti una trentina di camper, gratuito e dotato di camper service a pagamento. Il giro nel centro pedonale è stato gradevole e rilassante. Quasi tutte le case sono a graticcio ed alcune riportano sulla facciata anche l’anno di costruzione. Il centro è costellato di ristoranti, bar, gelaterie e negozi che tra l’altro, grazie anche ai saldi, espongono merce a prezzi contenuti. Ogni angolo ha una fontana (ma l’acqua non è potabile) caratteristica. Trascorriamo un’ora e mezza passeggiando in questa città, dopodichè ci rimettiamo in viaggio verso Hannover, che dista circa 30 Km da qui, per riprendere l’autostrada. Il viaggio attraverso la Germania è veramente monotono e l’autostrada è sovraffollata dai Tir. Per la sosta notturna decidiamo di arrivare fino a Rothenburg o.d.T. dove siamo già stati 9 anni fa durante un viaggio dedicato alla Romantische Strasse. Adesso sono le 20.40 e mancano ancora 98 Km a Rothenburg. Questa autostrada è di una noia mortale … non si vedono paesi e neanche una mucca a pascolare … solo Tir che sorpassano e vanno come pazzi spericolati. Abbiamo anche trovato due incidenti apparentemente gravi. Inoltre ci sono spesso rallentamenti e restringimenti con cambio di corsia a causa di lavori in corso. Sono le 21.00 ed il sole è già tramontato. Ci assale un po’ di malinconia al pensiero delle lunghe giornate artiche di sole, al cielo che non scuriva mai e che dal rosso intenso sfumava in una miriade di colori, al volo dei gabbiani che si stagliano nell’orizzonte anche in piena notte. Che nostalgia! Scendendo verso sud ogni giorno le ore di luce si sono andarte sempre più accorciando dandoci il tempo di abituarci di nuovo a quello che per noi è il regolare avvicendarsi del giorno e della notte. Comunque le notti illuminate dal sole sono un’esperienza unica e fantastica.

Alle 21.40 arriviamo a Rothenburg o.d.T. e ci rechiamo al parcheggio 2 ma … amara sorpresa … non troviamo un solo posto libero. La cosa però che amareggia è il vedere che i posti ci sarebbero ma i camper, quasi tutti italiani tra l’altro, sono stati parcheggiati in maniera tale da non permettere che nessun altro si avvicini. Ci mancano solo le verande aperte e il quadro è completo! I mezzi parcheggiati obliqui o a ferro di cavallo … uno spettacolo veramente indecoroso ed egoistico da parte di questi “camperisti” ai quali vorrei ricordare che un simile atteggiamento si tiene nelle piazzole dei campeggi, non in un parcheggio del centro cittadino. Poi come possiamo lamentarci se ci allontanano nelle periferie mettendo divieti ovunque?! Siamo comunque riusciti ad inserire il nostro camper, anzi ad incastrarlo, (mi spiace se hanno dovuto chiudere le finestre per farci posto!!) tra altri due trovandoci addirittura in condizioni critiche solo per aprire la porta. Come non pensare allora a quella sera del 30 Luglio quando, provenendo da Nordkapp, dopo 383 Km siamo giunti al villaggio di Oksfjordhamn e qui, affacciatici sulla spiaggia alla ricerca di un posto ove trascorrere la notte, abbiamo visto due roulotte di fronte al mare. Ritenendo che il luogo fosse già tutto occupato ce ne stavamo andando ma il proprietario di una delle due roulotte, un signore norvegese, sbracciandosi per attirare la nostra attenzione, ci ha fatto tornare indietro indicandoci che accanto a lui c’era posto anche per noi. Un luogo stupendo sul fiordo proprio sulla riva del mare, che lui ha deciso di condividere con noi, ove abbiamo trascorso una delle più belle notti in terra scandinava. Gli atteggiamenti incivili e arroganti di questa sera ci hanno veramente intristiti e amareggiati.


 


 

Data

14.08.2007

Partenza da:

Rothenburg o.d.T. (D)

Arrivo a:

Passo Furcia (I)

Km percorsi:

500


 

Dopo una notte tranquilla e silenziosa torniamo a visitare, dopo 9 anni, la citta di Rothenburg circondata dalle mura e con le case a graticcio. L’atmosfera che vi si respira, a parte il transito continuo di auto e furgoni attraverso il centro storico, è abbastanza rilassante. Nonostante non siamo tipi che indugiano tra le vetrine dei negozi, ci siamo assolutamente “persi” all’interno di uno di questi: un negozio enorme di articoli per il Natale, composto da diverse sale, in cui l’aria che respiri è intrisa di spirito natalizio. Niente a che spartire con i negozi di Babbo Natale a Napapijri. La sensazione è quella di trovarsi in un villaggio natalizio da cartolina. Qui siamo riusciti anche a trovare un articolo che stavamo cercando da anni.

Alle 11.00 rimettiamo in moto il nostro Anteo e ripartiamo alla volta di Dinkelsbul. Abbiamo intenzione di ripercorrere questa parte della Romantische Strasse almeno fino ad Augsburg. A Dinkelsbul facciamo una passeggiata nel centro e nelle vie laterali ammirando casette variopinte piene di fiori colorati. Anche questa città è circondata da mura con diverse torri di forma circolare e quadrata. Pranziamo e ripartiamo, percorrendo sempre la Romantische Strasse (Str. N. 25 ) fino a Nordlingen. Finora la giornata è stata calda e assolata ma adesso è comparso qualche nuvolone. A Nordlingen facciamo una passeggiata sopra le mura percorribili che circondano la città ma il caldo incombente e il traffico chiassoso nel centro ci convincono che è giunto il momento di riprendere il nostro viaggio verso sud. Prossima tappa: Brennero. Poi due giorni defatiganti in montagna e via verso casa. I nostri uffici ci attendono per lunedì mattina.

Per Donauworth ci fanno fare una deviazione attraverso la campagna che ci fa perdere un po’ di tempo e allungare il percorso, poi finalmente siamo sull’autostrada per Munchen (94 Km). Il viaggio prosegue in mezzo ad un traffico, in particolare di Tir, intenso ma scorrevole. Appena varcato il confine austriaco troviamo un po’ di pioggia con il sole che forma un bellissimo arcobaleno. Pensiamo a quanti ne abbiamo visti di spettacolari sui fiordi.

Alle 19.30 varchiamo il confine italiano al Brennero. Il termometro segna 18° e il contachilometri indica che finora abbiamo percorso Km.10.460. Anche in Italia ci accoglie pioggia mista a sole.

Alle 21.00 arriviamo al Passo Furcia, il nostro rifugio di sempre, e ci sistemiamo nel parcheggio ove sono presenti altri tre camper. Cena a base di salmone e gamberetti rigorosamente norvegesi, un buon Prosecco di Valdobbiadene, illuminati dalle candele, inebriati dagli incensi e poi fuori “ a rimirar le stelle”.


 


 

Data

15.08.2007

Partenza da:

Passo Furcia (I)

Arrivo a:

Passo Furcia (I)

Km percorsi:

0


 

Notte tranquillissima. Alle 08.45 ci svegliamo con un bel sole che presto cede il posto alle nuvole. Il termometro segna 13° … bene … facciamo scorta di questo bel fresco perché tra qualche giorno saremo di nuovo immersi nell’afa. Oggi facciamo trekking. Cominciamo a salire sul Kronplatz, quest’anno notiamo che c’è molta più gente degli anni scorsi. Appena giunti sulla vetta vediamo che la Campana, Concordia 2000, inizia a oscillare e dopo qualche minuto ci dà il benvenuto con i suoi rintocchi cupi accompagnati dalle continue abbaiate di Lady. Tanto per finire in bellezza con i cibi “grassi” (ormai abbiamo rotto il ghiaccio!), da cui ci teniamo monacalmente lontani per tutto l’anno, andiamo a pranzo al “Kron”, il ristorante sulla vetta, e ci facciamo un bel piatto di wurstel e patatine (HELP!!!!!!). Come se non bastasse … ci stendiamo al sole, rischiando di ustionarci, per tutto il resto della giornata. Nel tardo pomeriggio, quasi a sera, scendiamo al Passo Furcia, ricordando le discese ed episodi accaduti con gli sci su quelle piste lo scorso inverno, e dopo una bella doccia ci prepariamo una pizza. Anche stanotte dormiremo qui al Passo Furcia. Dopo cena facciamo una partita a carte.


 


 

Data

16.08.2007

Partenza da:

Passo Furcia (I)

Arrivo a:

San Vigilio di Marebbe (I)

Km percorsi:

46


 

Altra notte all’insegna della massima tranquillità. Alle 10.20 leviamo le ancore mentre il parcheggio si va velocemente riempiendo di autovetture. Anche oggi giornata di sole con qualche nuvoletta. Dal passo Furcia scendiamo a Valdaora e da qui ci dirigiamo a Brunico ove parcheggiamo il camper a Stegona. Tiriamo fuori dal garage le nostre mountain bikes e andiamo a sgranchirci un po’ le gambe. Arriviamo a Campo Tures poi, dopo essere tornati a Brunico, percorriamo la “radroute” (pista ciclabile) della Val Pusteria per un totale di 56 Km.

In camper facciamo una doccia dopodichè ci spostiamo all’area di sosta di San Vigilio di Marebbe, località ove solitamente trascorriamo le vacanze invernali per sciare.

Ci sembra giusto concludere così questa avventura, nel luogo ove ci rifugiamo nei momenti di stress per riposarci. Al termine di quasi 11.000 Km percorsi facciamo per un giorno gli stanziali circondati dalle nostre splendide montagne. Certo che … il pensiero corre sempre alla Norvegia e alla bellissima esperienza di questo viaggio che rimarrà per sempre impressa nei nostri cuori.


 


 

Data

17.08.2007

Partenza da:

San Vigilio di Marebbe (I)

Arrivo a:

Cecina (I)

Km percorsi:

576


 

Eccoci qua … sulla strada del ritorno. Il giorno è arrivato. Lasciamo San Vigilio in una giornata piovosa con 13° e “facciamo scorta” di fresco che rimpiangeremo non appena toccato “il patrio suolo”.

Che dire di questa Luna di Miele? Un bellissimo sogno vissuto sotto il sole di mezzanotte, in una esplosione di colori, di fiori, di cascate che si gettano a picco sul mare, di azzurri ghiacciai, di laghi dalle acque incontaminate, di torrenti impetuosi. La natura in Norvegia si manifesta ancora al suo stato primordiale. Credo che Capo Nord, più che una meta, sia uno stato d’animo o almeno noi così lo abbiamo vissuto. Il viaggio è stato faticoso ma ce lo aspettavamo. Lo abbiamo però vissuto dal primo all’ultimo chilometro con lo stesso entusiasmo, sempre con la curiosità di scoprire che cosa ci attendesse dietro ogni curva e con la continua sorpresa e meraviglia di ciò che si mostrava dinanzi ai nostri occhi. I fiori alpini sulla riva del mare, gli abeti che lambivano la costa, i fiordi profondi con i variopinti villaggi, gli occhi pacifici delle renne e gli strilli acuti dei gabbiani, l’intenso profumo di mare mescolato a quello dell’erica. Emozioni forti come mai un paesaggio, per quanto bello, sia riuscito a suscitare. Tornare alla vita di tutti i giorni sarà dura ma la affronteremo, come abbiamo sempre fatto, arricchiti da nuove esperienze e da emozioni indelebili che ci hanno fortemente e positivamente segnati. Credo che penseremo spesso a quei luoghi vasti e ancora incontaminati con il desiderio di essere ancora lì. Se tra qualche anno avremo la possibilità di farlo ci torneremo sicuramente. Adesso guardiamo avanti e iniziamo a pensare al prossimo viaggio estivo, che non avrà la stessa durata, ma che avrà il solito motivo ricorrente “via dalla pazza folla”. Ma questa sarà un’altra storia ……..




SPESE TRAGHETTI

Euro 71,00 Puttgarden – Rodby

Euro 35,00 Olderdalen – Lyngseldet (282 Nok)

Euro 13,00 Svensby – Breivikeidet (100 Nok)

Euro 30,00 Melbu – Fiskebol (243 Nok)

Euro 179,00 Moskenes – Bodo (1425 Nok)

Euro 20,00 Foroy – Agskardet (153 Nok)

Euro 20,00 Linge – Eidsdal (153 Nok)

Euro 14,00 Solvorn – Urnes (108 Nok)

Euro 35,00 Mannheller – Fodnes (273 Nok)

Euro 31,00 Helsingborg – Helsingor (279 Sek)

Euro 71,00 Rodby – Puttgarden (530 Dkk)

Totale: Euro 519,00


 


 


 

PEDAGGI

Euro 34,60 Autostrada Rosignano – Vipiteno

Euro 7,60 Vignette Autostrada Austria

Euro 8,00 Ponte d’Europa

Euro 2, 20 Tunnel Lubeck

Euro 68,00 Oresund

Euro 64,00 Tunnel Nordkapp Isola Mageroya (507 Nok)

Euro 64,00 Tunnel Nordkapp Isola Mageroya (507 Nok)

Euro 20,00 Tunnel Fjerland (160 Nok)

Euro 7,50 Autostrada Oslo (60 Nok)

Euro 7,60 Vignette Autostrada Austria

Euro 8,00 Ponte d’Europa

Euro 35,70 Autostrada Vipiteno – Rosignano

Totale: Euro 327,20


 


 

ESCURSIONI

Euro 23,00 Escursione al Ghiacciaio Svartisen (180 Nok)

Euro 28,00 Minicrociera Fiordo Geiranger

Totale: Euro 51,00


 


 

SPESE VARIE: Totale: 522,85


 


 

SOSTE A PAGAMENTO

Euro 7,00 Parcheggio Stockholm (Langholmen) (60 Sek)

Euro 38,00 Parcheggio Nordkapp (309 Nok)

Euro 2,00 Parcheggio Eggum (20 Nok)

Euro 5,00 Parcheggio Brikstalbreen (40 Nok)

Euro 5,00 Parcheggio Bergen (40 Nok)

Euro 27,00 Area di sosta a Kobehavn

Totale: Euro 84,00


 

Totale: Euro 1.452,20


 

SPESE CARBURANTE: Euro 1.278,00


 


TOTALE COMPLESSIVO: Euro 2.730,20

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