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Le Falesie Di Etretat

Viaggio alle falesie di Etretat toccando Annecy, l'Abbazia di Fontenay, Honfleur.

Pubblicato da EmmEsse54


Periodo viaggio 29/07/08 il 07/08/08

2008: Le Falesie di Etretat

Dopo due anni di lontananza ci eravamo prefissati di ritornare questa estate in terra Francese ed andare a visitare le Falesie di Etretat. Dato che per vari motivi siamo rimasti fino all’ultimo incerti sulla possibilità di poter intraprendere questo viaggio, avevamo abbozzato solo superficialmente un itinerario che ci conducesse sulle coste del Nord quindi, al momento che siamo riusciti a risolvere ogni problematica ci siamo messi subito al lavoro per organizzare questa escursione e poter finalmente partire verso la terra di Francia.
Anche per quest’anno l’equipaggio in partenza è formato dal sottoscritto, dalla moglie Cinzia e, dopo dura opera di convincimento, dai figli Filippo e Fabio, tutti a bordo del nostro autocaravan Mc Louis Glen 560 del 2005. Quest’anno ci siamo avvalsi di un navigatore GPS Telesystem TS 8.5, anche se vicino a noi non è mai mancata una carta stradale della Francia dove ogni tanto gettavamo una fugace occhiata per confermare o no certe scelte che il navigatore ci presentava e delle quali non eravamo propriamente convinti. Comunque in linea di massima ha fatto egregiamente il suo lavoro:-promosso a pieni voti!!.
Abbiamo percorso nei dieci giorni del nostro viaggio 3139 Km con un consumo di 355 litri di gasolio ed una spesa di 496 €. Il consumo medio è stato di 8,84 Km/litro con una media di 1,396 €/litro. Il gasolio è stato acquistato come di solito e quando possibile, negli impianti dei centri commerciali, quasi sempre presenti in Francia anche nei piccoli centri urbani. Per i campeggi abbiamo speso 205€, mentre per le autostrade e traforo M.Bianco 211€.   
 
9 Luglio 2008

Ieri sera abbiamo fatto tardi per preparare il tutto e questa mattina finito di sistemare le ultime cose siamo finalmente partiti alle 7.10 da Montevarchi (AR) decisi di fare più chilometri possibili. Il traffico in autostrada è abbastanza sostenuto anche perché oggi possono viaggiare i camion e, in corrispondenza di Genova ci ha fatto rallentare un poco la marcia. Comunque dopo un paio di soste finalmente siamo al traforo del Monte-Bianco dove transitiamo al costo di 44,00 € uscendone verso le ore 15.00 in territorio Francese. Ci fermiamo subito dopo l’uscita nel parcheggio adiacente al traforo per ammirare il panorama, le alte montagne e la vetta del Monte-Bianco sopra di noi. Scendiamo verso Chamonix-Mont-Blanc e lasciandocelo alle spalle proseguiamo per un tratto sulla N205 direzione Bourg-en-Bresse dove avremmo fatto idea di fermarci per la prima tappa ma, arrivati a St.Julien-en-Ginevois e vedendo che ancora ci separavano dalla meta circa 120 Km abbiamo preferito deviare sulla D18 che attraversando Cruseilles ci ha portato in una trentina di chilometri ad Annecy. Avendo trovato la piazzola del C/S posta sul lungolago gia occupata ci siamo recati al camping municipale”Le Belvedere”sulla strada di Semnoz, in collina proprio sulla città dove abbiamo fissato la tappa odierna(31,60 €) dopo aver percorso 695 Km.

30 luglio 2008
 
Nottata tranquilla e fresca. Dopo le ritualità mattutine ci mettiamo in marcia verso le 8.20 scendendo e andando a parcheggiare sul lungolago in un park per bus. Ci rechiamo quindi in visita a questa graziosa cittadina adagiata all’estremità dell’omonimo lago e sormontata dalle torri del suo antico castello. Vicoli e portici si alternano a quieti canali nel quartiere della vecchia città, dove su un pittoresco isolotto si trova il delizioso “Palais de l’Isle”, quattrocentesco palazzo ora adibito a museo. Percorriamo l’immenso parco alberato sulle rive del lago dove operai sono al lavoro per l’allestimento dell’imminente grandiosa “Festa del lago” che si terrà al 2 di Agosto dove con dispiacere non potremmo partecipare. Riprendiamo a tarda mattinata il viaggio immettendoci in autostrada percorrendo l’A40 fino a Macon dopo aver superato la città di Bourg-en-Bresse. Da Macon con l’autostrada A6 ci dirigiamo in direzione Dijon-Paris. Superiamo le città di Tournus e Chalon-sur-Saone dopodiché a Bearne prendiamo la direzione per Parigi.
Proseguiamo sempre in A6 fino all’uscita n°23 (Bierre-les-Semur) dove ci immettiamo sulla D980 per Montbard e l’Abbazia di Fontenay.
Sulla strada troviamo la città di Semur-en-Auxois. Decidiamo di andarla a visitare quindi traversando il Pont Joly che ci permette di sfilare sotto le imponenti mura medievali andiamo a parcheggiare lungo l’alberata Rue de la Libertè.
Ripartiti più tardi arriviamo quindi all’Abbazia di Fontenay dopo aver superato la cittadina di Montbard. Entriamo in visita(26€) dopo aver parcheggiato nel piazzale erboso ed alberato vicino all’ingresso di questa che è uno dei più antichi monasteri Cistercensi di Francia, inserita dall’Unesco tra i monumenti del patrimonio mondiale.
L’Abbazia di Fontenay fu fondata da San Bernardo nel 1118 dopo che furono effettuati ingenti lavori di bonifica del terreno sommerso dalle acque. Il nome latino di Fontenay, Fontanetum, infatti, significa “che galleggia sulla sorgente”.
L’Abbazia conobbe tra il XII° ed il XV° secolo il periodo di maggior prosperità arrivando ad ospitare oltre 200 monaci che provvedevano autonomamente ai loro bisogni praticando l’agricoltura e l’allevamento sull’estesa proprietà.
Dopo la rivoluzione Francese fu trasformata in cartiera rimanendo in attività fino al 1906. Acquistata da privati, iniziarono ingenti lavori di restauro e di abbattimento degli edifici deturpanti per riportarla alla struttura originaria. Oggi si presenta agli occhi dei visitatori nella sua perfetta bellezza permettendoci di ammirare la maggior parte dei suoi numerosi ambienti completamente ristrutturati e come potevano essere otto secoli fa.
Riprendiamo il cammino percorrendo la D905 che da Montbard ed attraversando Ancy-le-Franc ci condurrà alla cittadina di Tonnerre. Ci rechiamo al “Camping municipal de la Cascade” dove trascorreremo la notte(18,40€) dopo aver percorso nella giornata 389 Km.

31 Luglio 2008

Lasciamo il camping di Tonnerre verso le 9.20 e transitando per la D965 arriviamo nella zona vinicola dove è prodotto il famoso “Chablis”, siamo in Borgogna e qui il vino è di casa. Ci fermiamo quindi nei pressi di Chablis ad acquistare presso una cantina di produzione alcune bottiglie del bianco vino, dopodiché entriamo in A6 nei pressi di Auxerre-sud direzione Parigi. Verso le 12.10 siamo nell’area di Parigi e il traffico si è fatto molto sostenuto. Imbocchiamo l’A13 per Rouen-Caen. I chilometri adesso scorrono velocemente perché non vediamo l’ora di arrivare a Honfleur, prima tappa sul canale della Manica che ci siamo prefissati in questo viaggio in terra di Francia. Superiamo quindi Rouen dirigendoci in direzione Caen fino alla diramazione che ci segnala Honfleur-Le Havre. Finalmente entriamo a Honfleur e andiamo a parcheggiare nell’immensa area di sosta per camping-car del Bassin-Carnot dove con 7€ puoi rimanere in sosta per 24 ore con acqua ed elettricità gratuite. E’ possibile in un’area attigua sostare per 5 ore al prezzo di 4€, pagabili entrambi con parchimetro.
Sistemato il tutto scendiamo le bici per avviarci ad una prima perlustrazione, ma la sorte vuole che appena allontanati un forte acquazzone ci fa rimanere al riparo sotto la tettoia di un Lidl per più di un’ora. Approfittiamo per rimpinguare le scorte alimentari, ma la cosa mi disturba un po’, però siamo in Normandia e qui il tempo purtroppo è molto variabile. Rientrati sotto una leggera pioggerella al camper ci siamo riposati aspettando l’ora di cena e sperando nella clemenza del tempo.
Più tardi, infatti, è tornato il sereno e sfruttando ancora la luce del giorno (tramonto alle 21.50) ci siamo recati a passeggio per il centro affollato di turisti.  Oggi abbiamo percorso 392 Km.

1 Agosto 2008

Questa mattina approfittando della bella giornata di sole con le bici ci dirigiamo in visita a questa cittadina turistica, riportata come una delle più attraenti di tutta la Normandia situata sull’ampio estuario della Senna. La storia di honfleur è legata al suo strategico porto, punto d’imbarco di grandi navigatori che da qui nel XVI° secolo salparono alla scoperta di nuovi mondi e al Vieux-Bassin, scavato proprio nel cuore dell’abitato che, come potuto osservare la sera prima è veramente affascinante. Qui si affacciano una serie di antiche e pittoresche dimore alte e strette, dalle facciate in pietra o con l’intelaiatura lignea a volte ricoperte d’ardesia. Con un portico di legno ed uno slanciato campanile rivestito di scaglie di legno si affaccia sul bacino la chiesa di Saint-Etienne che ospita ad oggi il Museo della Marina. Poco distante possiamo ammirare il singolare ed isolato campanile della chiesa di Sainte-Catherine costruito, come l’intero corpo della chiesa, interamente in legno dai maestri d’ascia dei cantieri navali di Honfleur nel XVI°secolo. Questa struttura rappresenta la più grande chiesa di Francia costruita appunto interamente in legno. All’ingresso del porto la Lieutenance, l’antica residenza del luogotenente del Governatore, unico residuo delle antiche fortificazioni che racchiudevano la città, che gia dal XVII° secolo funse da ingresso alla città.
Più tardi ci rimettiamo in movimento per recarci finalmente verso le Falesie di Etretat. Subito usciti da Honfleur ci immettiamo sul grandioso Ponte di Normandia, pedaggio 5€, con il quale attraversiamo il largo estuario della Senna che ci separa dalla città di Le Havre e del suo immenso porto. Percorriamo l’autostrada A29 fino all’uscita n°6 St.-Romain-de-Colbosc dove percorreremo la D39 che, facendoci transitare da Angerville l’Orcher e da Criquetot-l’Esneval raggiungeremo Etretat sulla Costa d’Alabastro.
Appena superato il cartello cittadino troviamo sulla destra un’area di sosta a pagamento confinante con il campeggio municipale dove preferiamo andare a sostare (22,70€). Poco dopo con le bici siamo gia in movimento verso il paese, distante circa un chilometro, e le sue imponenti Falesie. Saliamo sulla terrazza che si apre sulla spiaggia, resa ancor più grande dalla bassa marea, e rimaniamo incantati da questo spettacolo, visto sempre sui libri, che la natura ci sta offrendo. Alte e bianche scogliere sagomate dal vento scendono a precipizio verso il mare, adesso in secca. Lo spettacolo è davvero emozionante. Le falesie di Etretat si dividono in due parti, una verso Calais, la falesia d’Amont; l’altra invece si trova dalla parte opposta, verso Le Havre ed è la falesia d’Aval; nel mezzo sta questo piccolo borgo turistico con una lunga terrazza pavimentata che percorre tutto il lungomare e la sua spiaggia. Rimaniamo per un po’ distesi al sole su questa spiaggia sassosa a contemplare il luogo intorno a noi pensando che ne sia valso davvero la pena di fare tutti questi chilometri per giungere fin qui.
Più tardi decidiamo di salire per il sentiero che si inerpica verso la falesia d’Amont dove alla sommità si trova la cappella di Notre-Dame de la Garde. Da questa sommità si gode di un panorama intorno a noi davvero indimenticabile, i verdi prati, il mare, l’azzurro del cielo, e lo sguardo che cade sull’altra falesia, la falesia d’Aval e la sua caratteristica forma a proboscide. Rimaniamo a lungo passeggiando per questi prati confinanti col vuoto e scendiamo con un sentiero, modellato nella parete della roccia, arrivando fino ai piedi della falesia da dove ti rendi davvero conto della loro altezza che arrivano a sfiorare i cento metri.             Dopo aver cenato siamo tornati nuovamente in spiaggia ad osservare il tramonto ascoltando il rumore dei sassi provocato dal loro rotolamento ad ogni ondata del mare che nel frattempo sta risalendo.
Sono 70 i Km percorsi.

2 Agosto 2008

La giornata odierna prevedeva di trascorrerla interamente al mare, ma purtroppo questa mattina ci siamo svegliati che pioveva abbondantemente costringendoci a cambiare programma.  Decidiamo quindi di andare in visita a Fecamp anticipando quella che doveva essere la tappa successiva del nostro viaggio. Percorriamo la strada D940 che transitando da Les-Loges e St.-Leonard ci conduce alla città di Fecamp. Piove ancora abbondantemente quindi decidiamo di cogliere l’occasione per entrare in un supermercato a fare provviste alimentari. Ne siamo usciti che ancora stava piovendo quindi ci siamo diretti presso l’area sosta camper ubicata vicino al bacino del porto in Quai Sadi-Carnot, proprio accanto all’ufficio del Turismo, dove pranziamo. Approfittando di una pausa di pioggia siamo usciti per una passeggiata in questa città che, con la sua lunga spiaggia aperta sul mare e il suo porto peschereccio si trova incastonata ai piedi delle più alte scogliere della costa d’alabastro. Non facciamo in tempo a rientrare che nuovamente riprende copiosamente a piovere. Demoralizzati della brutta giornata decidiamo di rientrare nuovamente al campeggio ad Etretat. Durante il tragitto, come d’incanto, il tempo inizia a cambiare così velocemente che quando giungiamo al campeggio in cielo è gia tornato a splendere il sole. Rincuorati andiamo velocemente verso la spiaggia e, complice la bassa marea, ci addentriamo, camminando sul “fondo del mare”, verso i piedi dell’imponente Falesia d’Aval. Qui con il ritirarsi del mare si è aperta una grotta, dentro la quale una robusta scala di ferro ci permette di superare un dislivello di circa 3/4 metri che ci porta su una piattaforma naturale dove consigliano di rimanere, come scritto su un cartello affisso, nel caso fossimo sorpresi dall’alta marea. Da questa piattaforma parte verso l’interno della roccia un cunicolo dove ci addentriamo uscendone dopo una trentina di metri sull’altro versante della Falesia d’Aval dove si apre ai nostri occhi una nuova lunga insenatura. Ci troviamo così ai piedi di un gigantesco ed appuntito obelisco in pietra alto 70 metri, l’Aiguille d’Etretat.
Ritorniamo a sera verso il campeggio, stanchi della lunga escursione, ma non paghi e gia pensando alla giornata successiva. Oggi abbiamo percorso 55 Km.

3 Agosto 2008

Appena pronti ci dirigiamo nuovamente verso il centro del paese decisi di sfruttare al massimo quest’ultima giornata ad Etretat; domani, infatti, inizieremo a ridiscendere per il viaggio di ritorno. Questa mattina essendoci la marea in risalita ci incammineremo per il sentiero che sale sopra la falesia d’Aval, mentre nel pomeriggio, durante la fase discendente, (il max della marea alle ore 13.52 mentre il minimo alle 20.24) torneremo nuovamente dove ieri vedemmo altre insenature percorribili durante la bassa marea.
La mattinata non è delle migliori e fa fresco, ma la giornata domenicale ha attirato sulla spiaggia e sui sentieri moltissime persone, qualcuno addirittura tenta di immergersi uscendone però quasi subito. Ci incamminiamo quindi per il sentiero che gradatamente sale fino alla sommità della falesia fermandoci ogni tanto a contemplare uno spettacolare panorama da cartolina reso ancor più suggestivo dall’alta marea. Nel pomeriggio quando ci apprestiamo a tornare alla spiaggia ormai il tempo minaccia pioggia. Speranzosi in un repentino miglioramento ci dirigiamo egualmente verso il paese, ma veniamo raggiunti poco dopo da una forte pioggia. Ci ripariamo sotto a degli alberi per strada, unico riparo disponibile, fin, quando l’albero stesso, non trattenendo più la pioggia ci ha fatto rientrare velocemente al camper dove arriviamo completamente zuppi. Dalle 16.30 fino alle ore 22.00 ha piovuto incessantemente con un’intensità e violenza da vero diluvio. Fortunatamente avevamo la piazzola in leggera discesa, mentre altri equipaggi hanno dovuto rimuovere in fretta il loro mezzo dalle piazzole allagate.

4 Agosto 2008

La nottata è trascorsa, nonostante il diluvio della sera, tranquilla. Mentre stavamo preparandoci alla partenza una telefonata da casa ci mette a conoscenza che una tromba d’aria si era abbattuta nella serata sulla Normandia a qualche decina di chilometri dalla nostra zona, e sentendone la notizia in TV chiedevano informazioni. Tutto a posto fortunatamente anche se, a dire il vero, abbiamo avuto un po’ di timore.
Salutiamo Etretat e ci mettiamo in movimento ripercorrendo la strada D39 fino a Criquetot-l’Esneval e deviando però sulla D139 verso Goderville. Da qui percorrendo la D910 prima e la D173 poi arriviamo a Lillebonne dopo aver superato Bolbec.
Percorriamo quindi la D982, direzione Pont de Brotonne, arrivando a Yanville e quindi alle rovine della famosa Abbazia di Jumieges, antichissima Abbazia benedettina fondata nel 654 da San Filiberto e ricostruita nell’XI° secolo dopo le invasioni vichinghe avvenute tra l’841 e il 940.
Dopo la rivoluzione Francese, l’Abbazia è venduta e trasformata in cava di pietre. E’ acquistata definitivamente dallo stato nel 1946 che nonostante importanti opere di consolidamento, alcune anche attualmente in atto, lascerà la struttura allo stato di rudere, facendole conservare così tutto il suo fascino che, con le sue linee architettoniche, rappresenta una delle poche testimonianze di architettura romanica della Normandia. Nel visitarla(10€) mi è tornata in mente San Galgano di casa nostra.
Finita la visita ci rimettiamo in viaggio. La destinazione è Parigi. Questa meta non era prevista nel nostro viaggio, ma abbiamo dovuto accontentare anche i figli al seguito…
Percorriamo un tratto di strada costeggiando ed attraversando poi su battello la Senna ed entriamo in autostrada A13 che ci condurrà a Parigi. Entriamo in città attraversando il quartiere de La Defense dirigendoci verso l’Arco di Trionfo che superiamo. Champs-Elysees, la Concorde, Musee d’Orsay, il Louvre, Notre-Dame: ci accorgiamo di aver sbagliato strada, abbiamo dato al GPS un indirizzo errato. Dobbiamo andare a Bois de Boulogne, tutto dalla parte opposta della città. Torniamo quindi indietro e ci imbattiamo in un cantiere di lavori stradali che crea un ingorgo caotico dal quale ne usciremo solo dopo una ventina di minuti di fila.
Finalmente arriviamo al camping ”Au Bois de Boulogne", ma è completo. Ci rechiamo quindi a Versailles, camping ”Huttopia Versailles” ma anche questo gia completo. 
Ci è consigliato di provare presso il camping “Huttopia”a Rambouillet, ma a questo punto preferisco scegliere un luogo nei pressi di Parigi ma fuori del ciclo urbano della città: Villiers-sur-Orge, 29 km fuori Parigi. Navigatore GPS acceso e via verso l’autostrada A6 fino all’uscita n°6. Siamo velocemente al campeggio ”Le Beau Village” Voie des Pres, 1 dove ci fermeremo in parcheggio per due notti (tot. 54 €).
I km odierni sono stati 357.

5 Agosto 2008 

Ci rechiamo di buon’ora alla stazione ferroviaria di St.-Genevieve-des-Bois, distante 800/900 mt dal campeggio. Poco dopo saliamo sul primo treno per Parigi dopo aver acquistato un biglietto(12,90€ cad.) molto pratico ed economico, infatti, per l’intera giornata possiamo utilizzare qualsiasi mezzo pubblico della città. Ha così inizio l’avventura Parigina che ci vedrà di ritorno verso le 19.30.

6 Agosto 2008

Sistemato il camper ci mettiamo in movimento verso le 9.20 riprendendo l’autostrada A6 fino ad Auxerre-sud. Da qui percorrendo la N6 arriviamo a Tournus dopo aver fatto sosta ad Avallon. Deviamo sulla D975 per Bourg-en-Bresse dove decidiamo di non attraversare nuovamente il traforo del Monte Bianco ma fare il passo del Moncenisio, strada mai fatta e quindi da provare, anche perché sarebbe intenzione, se possibile, poter rimanere anche un paio di giorni prima del rientro definitivo a casa. Deviamo quindi sulla Nazionale N75 fino a Point-d’Ain e dopo sulla N504 che ci condurrà verso Chambery. La stanchezza della giornata a Parigi inizia però a farsi sentire quindi decidiamo di fermarci al primo posto allettante che troveremo. A una quarantina di Km da Chambery vediamo l’indicazione di un lago con adiacente un campeggio: Virieu-le-Grand. Ci fermiamo quindi per la notte in riva a questo piccolo laghetto, niente di eccezionale, situato nel verde fra le montagne(26,20€)molto tranquillo. A sera, in completo rilassamento, mi sono messo a contemplare il cielo stellato pensando alla tappa del giorno successivo sul Moncenisio, ed al non eccessivo entusiasmo, generato sui figli, dell’idea di potervi sostare un paio di giorni. Abbiamo percorso 434 Km.

7 Agosto 2008

Al mattino rumori sul camper purtroppo conosciuti, mi hanno destato: -Sta piovendo!
Siamo partiti accompagnati da una leggera ma insistente pioggia che ci ha lasciato solo nei pressi di Chambery. Il morale non è questa mattina al massimo: i ragazzi per il timore che ci fermiamo sul Moncenisio, Cinzia ed io invece per la pioggia che, nel caso continuasse a cadere ci farebbe sicuramente cambiare programma anticipando il rientro. Si viene quindi a creare una tensione generazionale che purtroppo è vinta dalla fascia più giovane. Arrivati, infatti, in vetta al Moncenisio il tempo non promette niente di buono. Il tempo di scendere per una passeggiata sul lago ed ecco che inizia copiosamente a piovere. Rimaniamo silenziosamente ad ascoltare la pioggia che cade poi sul viso dei ragazzi appare improvvisamente un sorriso, quando, demoralizzato, propongo di tornare a casa la sera stessa. Più tardi quindi iniziamo la discesa verso Susa dove prendiamo l’autostrada che ci porterà a Montevarchi dove arriviamo verso la mezzanotte e mezzo dopo aver viaggiato per 747 Km.
Si conclude così anche questo viaggio in terra di Francia con un solo rammarico: non essere potuti rimanere qualche giorno di più in questa vacanza che sicuramente sarà l’ultima che i figli trascorreranno in nostra compagnia.


                                Maurizio Scala

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