Cicladi - Giugno/luglio 2009
Viaggio alle isole Cicladi: Santorini, Naxose Amorgos
Pubblicato da paolo56
Periodo viaggio 20/06/09 il 11/07/09
2009 le Sficladi (ovvero le Cicladi e un po’ di sfortuna)
PREMESSA
Quest’anno con largo anticipo si decide la meta del nostro viaggio estivo: Andalusia.
Due settimane prima della partenza acquistiamo la guida Routard dove si legge “…furti e scippi in Andalusia non sono una leggenda metropolitana…” E chi ce lo fa fare di stare in ansia per 3 settimane, dovendo appoggiarci sempre ai campeggi?” Così prenotiamo il traghetto per il 20/6 con la Minoans e partiamo per Patrasso destinazione Cicladi.
IL VIAGGIO
Venerdì 19/6 dopo cena si parte per la nostra meta intermedia Castel San Pietro Terme – dormiamo nell’area di sosta sotto un bel temporale. Al mattino con calma, troppa calma, partiamo per Ancona, spesa all’Ipercoop di Forlì, mossa sbagliata, è strapiena e le cassiere sono tanto gentili quanto lente, rischiamo di arrivare tardi al ceck-in.
Alle 14 esatte siamo al porto nuovo di Ancona, un tripudio alla fantasia ingegneristica, su una rotonda piuttosto piccola si concentra tutto il traffico (camions compresi!!!) in entrata e uscita. … e piove! Non posso pensare come sarà ad Agosto.
Siamo i primi ad arrivare all’imbarco e ci fanno entrare quasi subito, altra mossa sbagliata finiamo lontano dai finestroni sotto un grosso camion anche se la nave resterà praticamente semi vuota e il computer .. muore, per resuscitare appena arrivati a casa!
Balliamo tutta notte, compreso temporale, ma riusciamo a dormire e il giorno dopo alle 15 sbarchiamo.
Per fortuna è domenica e l’Agenzia Blu Star chiusa, in quanto sarebbe stata nostra intenzione prendere i biglietti del traghetto per Santorini che sapevamo in partenza alle 19 dal Pireo, imbocchiamo l’autostrada e di 7 euro in 7 euro ci troviamo imbottigliati in un traffico allucinante, sorpassi a destra a sinistra, corsie d’emergenza usate per il sorpasso, velocità folli, moto da tutte le parti e al casello una coda di mezz’ora.
Arriviamo ad Atene alle 20 e sino alle 21 non riusciamo a trovare il campeggio, o meglio il navigatore ci porta nella via omonima del campeggio ad Atene, mentre il Campeggio Athene è a Peristeri!
Alle 5 del mattino siamo al Pireo, i traghetti partono alle 7, e la signora del campeggio ci ha avvertito che sarà difficile trovare un passaggio per il camper, sarà più facile per il ritorno e infatti così è stato.
Non troviamo l’imbarco con la Blu Star, ma con la Aegen Line che ci mette 2 ore di meno e costa 70 euro di più. Arriviamo a Santorini alle 12, sbarchiamo e ci dirigiamo per l’erta salita in cima all’isola e poi verso il faro di Akrotiri.
Dopo aver tanto sentito parlare e sognato Santorini, restiamo un po’ delusi.
Il paesaggio è grandioso, ma il disordine, le costruzioni a forte impatto ambientale le fà perdere un po’ del suo fascino.
Dal faro la vista sulla caldera è stupenda, molto bella anche la spiaggia “Red beach” naturalmente rossa e affollata, il parcheggio è in forte pendenza e completo
Andiamo alla spiaggia di Perissa per cercare un posto per la notte, ma scappiamo subito, non ci aspettavamo granchè, ma non ci aspettavamo Rimini versione compatta.
Proseguiamo per Ia dalla parte opposta e qui è tutta un’altra storia, il paese è una favola, troviamo anche un grande parcheggio di pullman che alla sera, dopo il rituale del tramonto, raccolgono stuoli di giapponesi e tedeschi e lasciamo il parcheggio deserto. Dormiamo accanto a un bivacco di asinelli, compagnia assai gradita. Al mattino proseguiamo per Baksedes beach, Santorini non è famosa per le spiagge e infatti la
spiaggia è nera, deserta un po’ inquietante, ma l’acqua è pulita e il sole caldo.
Verso sera dopo aver girovagato per l’isola arriviamo a Thira o Fira come dir si voglia, e troviamo posto in Campeggio, molto bello per gli standard greci, con bella piscina e buoni servizi, difficoltosa la sistemazione per lo scarso spazio destinato ai camper, oltre i 6 metri non c’è possibilità di sosta.
Ceniamo in paese e lo visitiamo durante il mitico tramonto. Prenotiamo il traghetto per Naxos per giovedì 25 e la gita alla caldera per il giorno successivo.
Mercoledi 24, Sorpresa!!!! Edoardo ha la febbre e mal di gola, giornata in camper in contatto con l’amico pediatra, farmacia a due passi, ghiaccio sintetico e buoni libri.
Giovedì la febbre è calata, ci rimborsano il 50% della gita alla caldera, anche se ci propongono di andarci al mattino, non ce la sentiamo dato il vento e la scarpinata in programma. Usciamo dal campeggio mangiamo con vista porto e caldera e ci imbarchiamo alle 15. Arriviamo a Naxos alle 18, ci dirigiamo a destra verso Agia S.Ana per una strada sterrata tutto un dosso, attraversiamo l’aereoporto (cioè una pista d’atterraggio che attraversa la strada) e vaghiamo tra una bella spiaggia dorata e una fila ininterrotta di taberne e bar stile caraibi dei poveri, non riusciamo a trovare acqua e neppure una sistemazione idonea alla notte, intanto è tornata a febbre!! Per cui optiamo per il campeggio Maragas, spazioso, ombreggiato, con ottimi servizi ed economico, purtroppo nel cercare di fare acqua con una manovra azzardata la marsarda tocca una tettoia che apre il camper come una scatoletta di acciughe. Uno sbercio che fa sanguinare il cuore, piccolo , sarà meno di 10 centimetri, ma ci manda in paranoia vedere il bianco del polistirolo fare capolino.
Dal vecchio cassetto delle meraviglie, dove si trova di tutto e di più, esce fuori un nastro adesivo telato, di un bel arancione che tapperà momentaneamente il buco e darà un tocco di colore al nostro povero camperino . Con la febbre e il mal di gola passiamo un’altra giornata coi nostri amati libri e partite di carte. Alla sera cala la febbre sale il morale, mangiamo i primi pita giros e facciamo il punto della situazione, leggiamo su una guida che in Grecia credono al malocchio e che per scacciarlo bisogna usare il colore blu…., ma il nostro camper ha le righe blu!!!! Domani tutti vestiti di blu. Io, comunque preferisco le mie preghiere serali.
27 giugno – facciamo un giro all’interno di Naxos molto verde, ci dirigiamo verso Chalthio . Mentre parcheggiamo in maniera precaria io scendo a comperare il pane, e scopro un paesino stupendo, chiedo un e eventuale parcheggio e ci accompagnano a un divieto di sosta, rassicurandoci che non c’è nessun problema.
Girovaghiamo per il paesino, visitiamo la fabbrica di sciroppo di cedro e una gentile Penelope ci mostra il suo laboratorio tessile, con acquisto di centrini vari, la taberna è troppo greca e troppo invitante sotto un grosso albero così mangiamo un’abbondante porzione di porchetta…. Arriva un pulman di linea che gentilmente, senza perdere la calma ci chiede di spostare il camper che deve passare. Proseguiamo la visita e trovato un amuleto blu lo comperiamo subito!! Basterà? Proseguiamo per Aphiratos e Filoti.
Alla sera approdiamo al porto di Apollonas , con rifornimento acqua e sosta vista mare, un amico ci avverte che a Santorini c’è stata una scossa di terremoto, vuoi vedere che l’amuleto funziona?
28 giugno Proseguiamo il giro dell’isola e arriviamo alla spiaggia di Abram, la strada è un pò scoscesa e piccola, arrivati a fondo temiamo di non poter girare, ma una signora, che scopriremo esere la padrona della taberna, ci indica di infilarci nel parcheggio sinistra , è vuoto, per cui facciamo manovra per un’eventuale uscita e parcheggiamo, in piano con vista sulla baia, primo vero bagno. Non c’è nessuno solo una mamma con due bimbe e noi, oltre a 3 cocker, arriva qualche car to rent, e alla sera chiediamo se è possibile cenare e pernottare, la risposta è affermativa, così difronte a un tramonto rosato, ceniamo a base di musaka, suvlaki, e feta. Notte tranquilla.
29 giugno, San Paolo, facciamo gli auguri al papi e partiamo alla volta di Naxos per prenotare il traghetto per Armogos. L’amuleto ci tradisce e un ramo penzolo nel bel mezzo della strada ci scardina tutte e due gli oblò, di cui uno con Turbovent. Li perdiamo pure per la strada, non si rompono, li recuperiamo ed esce la lapidica frase “…. Forse ci facevano meno danni i ladri andalusi…” Dal solito cassetto esce un piccolo specchio che sarà fondamentale per l’acrobatico riinserimento degli oblò operato dall’interno. Spesa al supermercato, e visita a Koronos e Melanes con visita ai famosi kouros, per la notte ci spostiamo alla spiaggia Pyrgaki, ventosa e spoglia per cui torniamo ad Abram e ci restiamo due giorni, in compagnia dei gestori della taberna, e di un peschereccio che alla sera si posizione a pochi metri dalla spiaggia e se ne riparte all’alba. Il cielo è tutta una stella.
1 luglio, cominciano ad arrivare qualche turista, ci portiamo a Naxos, il ramo è stato finalmente spostato, visitiamo la città con il suo grazioso mercato antico che ricorda le Kasbe e alle 23 con u po’ di confusione per l’arrivo in contemporanea di due navi ci imbarchiamo per Amorgos dove arriveremo alle 3.
Appena sbarcati saliamo verso Chora, troviamo un parcheggio, ma il vento è molto forte e dormiamo ondeggiando, al mattino ci accorgiamo di essere vicino a un forno, così colazione con briosce e pane fresco.
Raggiungiamo Agios sant’Anna, e ci accorgiamo subito che quest’isola è tutta un’altra cosa!
L’isola è pulita con una bella strada, ordinata e ben tenuta, scopriremo più tardi che con i soldi della comunità Europea hanno un ottimo sistema di riciclo della spazzatura, non come a Naxos dove c’è una discarica a cielo aperto vicino al mare.
La spiaggetta ha la sua bella chiesetta col tetto blu e un agevole scalinata, anche la spiaggia di Moru è spettacolare, ricorda Red beach di Santorini, ma non attrezzata e più grande. Dormiamo al porto di Kalatantissa, dopo aver fatto spesa ad Arkessini da un simpatico vecchietto che noi battezziamo “nonno Dimitri” siamo all’estremo sud dell’isola e incontriamo gli unici due camper sull’isola con noi, sono francesi e non gradiscono la nostra compagnia, si affrettano a dirci che dove ci mettiamo disturbiamo i greci che al mattino arrivano in spiaggia. A dire il vero gli unici greci che incontriamo si operano in tutti i modi per farci accomodare al meglio. Meglio soli che mal accompagnati.
Al mattino raggiungiamo Katapola, porto dove siamo sbarcati per prenotare il viaggio di ritorno al Pireo, con qualche problema al Bancomat, funzionava solo con carta di credito, decidiamo per mercoledì 8/7 dal porto di Egiali e ci dirigiamo subito a vedere com’è pensando di usufruire del Camping, peccato non entriamo, siamo troppo alti, le bouganville creano un tunnel magnifico, ma inaccessibile, torniamo sui nostri passi e dormiamo a Chora vicino al Centro sportivo e alla Polizia, c’è sempre vento e si sta proprio bene al fresco.
In quest’isola gli abitanti sono molto ospitali e ci salutano sempre anche per strada, insomma sembra di essere un po’ a casa nostra, noi abitiamo in un paesino del Monferrato con 850 abitanti circa, stamattina per andare in spiaggia passiamo davanti a nonno Dimitri che ci saluta calorosamente, questa volta spiaggia Paradise, con parcheggio in pendenza e sdrucciolevole per cui lasciamo il camper nella piazza della chiesetta, dove si celebra un matrimonio, finita la cerimonia restiamo soli e dopo pranzo scendiamo alla spiaggia, è domenica è c’è u po’più di gente.
Per a notte torniamo al porto di Kalatantissa, lontano dai francesi, che sono sempre lì, conosciamo il barista che parla italiano e che ci dice che possiamo metterci dove vogliamo e dopo mezz’ora quando ci accorgeremo di essere rimasti senza gas, ci indica dove possiamo trovarlo anche se è domenica, … ma da nonno Dimitri, naturalmente! Quando finalmente riusciamo a farci capire, con l’aiuto del vicino “studiato” che parla inglese, ci fa sedere e ci sorridiamo per un po’ e infine arriva un signore, partito in macchina qualche minuto prima, con una bombola del gas, regaliamo a nonno Dimitri una bottiglia di vino, che accetta volentieri e torniamo al porto.
Lunedì e martedì li passiamo in spiaggia e alla sera a Katapola a mangiare pita giros, martedì sera dopo la spiaggia di San Paulo, una striscia bianca in mezzo a un mare blu di fronte a un’isola raggiungibile con i barconi, visitiamo il bel paesino i Lagdala e scendiamo a cena in un parcheggio vicino al porto di Engiali, pronti per la partenza delle 7, fa molto caldo e quando cerchiamo di dormire, un bar discoteca, alza il volume e iniziano i festeggiamenti… a mezzanotte decidiamo che il paesino di Legdala non è poi così lontano e inoltre è anche ventilato, quando arriviamo siamo salutati da un raglio acutissimo di un bel asino, finalmente abbiamo buona compagnia!
Al mattino ci imbarchiamo da Armagos non siamo in molti, ma dopo Naxos e Paros, la nave è al completo.
Noi abbiamo un biglietto in classe economica, il che vuol dire che possiamo stare sui divanetti del bar o fuori, ma con 12 Euro di supplemento alla reception del traghetto acquistiamo tre posti sulle poltrone e così dormicchiando e leggendo arriviamo al Pireo.
Addio tranquillità di Amorgos, Atene è un inferno a qualunque ora, arriviamo in campeggio e carico-scarico doccia, cena e nanna.
Il campeggio è rumorosa, ma mai come il disco-bar, fa caldo molto caldo.
Al mattino acquistiamo i biglietti del bus più metrò alla reception e raggiungiamo col bus A15, partenza di fronte al campeggio, l’Acropoli.
Dopo l’Acropoli visitiamo il quartiere Plaka, sono le tre e il sole vince, torniamo in campeggio e dopo la doccia relax.
E’ l’ultimo giorno raggiungiamo Patrasso, prima dell’imbarco la polizia controlla tutti i veicoli, con particolare attenzione ai camion anche noi dobbiamo far salire un militare che controlla mansarda e bagno e anche quest’imbarco non è dei più felici, siamo lontani dai finestroni, ma almeno conosciamo una coppia di Como simpatica coi quali chiacchiereremo dei nostri viaggi.
Arriviamo ad Ancona in orario e anche all’uscita del porto ci sono i controlli della polizia, la nuova uscita è molto più agevole di prima e ci immettiamo facilmente in autostrada e alle 20,30 siamo a casa.
Tutto bene ciò che finisce bene.